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Riduzione dei Consumi, caro energia e cartelle esattoriali: imprese verso il collasso se il nuovo Governo non interviene immediatamente

Nei prossimi mesi si prevede una contrazione dei consumi dovuta alla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie italiane che, preventivata in meno 2,5 miliardi di spesa per il prossimo Natale da parte di Confesercenti, peggiorerà ulteriormente la situazione delle imprese, già al collasso per gli aumenti di luce e gas che oltre il 70% di esse non riescono a pagare. 

A tutto questo vanno aggiunte le ingiunzioni ed i pignoramenti in atto da parte dell’Agenzia delle Entrata e la restrittiva virata delle banche centrali per contenere l’inflazione.  Ogni minuto scompare una attività economica e le prospettive, allo stato attuale, non vedono alcuna luce in fondo al tunnel, anche per il prossimo anno. Alla fine del 2023 mancherebbero circa 29 miliardi rispetto al periodo prepandemia con una quantità di consumi che ci porterebbe indietro di sette anni.

Dunque la necessità di liquidità per sostenere i costi aumenta.  Il nuovo Governo si è insediato a tempo di record, ma la domanda che ci poniamo è se abbia un quadro preciso della situazione delle imprese ed una strategia immediata per una inversione di tendenza.

Noi Autonomi e Partite Iva abbiamo appreso positivamente il cambio di denominazione da “Ministero dello Sviluppo economico” a “Ministero delle Imprese e del Made in Italy”, e sperare che non sia solo un cambio di look, ma soprattutto di passo. Un Ministero delle imprese presume che in Italia queste continuino ad esistere, così come dovrebbe poter continuare a vivere la filiera agroalimentare, eccellenza italiana, che in questo momento è al collasso. Per far sì che ciò avvenga, occorre porre rimedio ad una situazione sempre più incandescente. A questo mira il progetto di Risanamento Equitativo, ideato dal presidente dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva Eugenio Filograna unitamente ad un pool di esperti. Progetto che si propone di fronteggiare questo momento delicato, e nello stesso tempo, di dare una spinta al rilancio economico del Paese.  

Il tema del caro energia non è semplice da gestire, così come è stato confermato dalle organizzazioni delle imprese. Sarebbero a rischio un milione di attività e quasi mezzo milione di posti di lavoro nei prossimi mesi; di conseguenza l’impoverimento delle famiglie da essi dipendenti. Il nuovo governo dovrebbe dare priorità, in questo momento, ai lavoratori autonomi ed alle partite iva, piuttosto che ai prepensionamenti ed alla flax tax che possono aspettare ancora un po’. Ora è urgente salvare le imprese. La nostra associazione vuole essere propositiva e collaborativa.  Dunque non c’è tempo da perdere. 

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