“Su una materia così delicata e sensibile come il fine vita non si può fare propaganda politica. Nessuno di noi mette in dubbio il merito della proposta di legge e siamo consapevoli che ci sia un vuoto che va colmato al più presto, ma può farlo solo il legislatore nazionale.

Se la battaglia è quella di spingere il Parlamento a non aspettare oltre e legiferare in tal senso siamo disposti a farlo subito, ma non si può votare una legge regionale nella consapevolezza che la stessa si presta a possibili profili di incostituzionalità, solo per appuntarsi una stelletta sul petto”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.

“Quelle che Amati ieri ha definito ‘sciocchezze’ dei cinquestelle – continua Galante –  sono criticità che anche il Costituzionalista interpellato ed intervenuto in sede di commissione consiliare ha rappresentato. Nè il Ministero nè la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome o tantomeno la Corte Costituzionale hanno demandato alle Regioni di normare la materia, ma sono state invitate le stesse Regioni a ‘promuovere l’individuazione di uno o più Comitati etici ai quali le strutture sanitarie possono rivolgersi per acquisire il parere nel caso di richieste di suicidio medicalmente assistito’. È impensabile del resto che ogni Regione legiferi in maniera differente sul ‘fine vita’. Parliamo di una questione di metodo, non certamente di merito. Dispiace solo che un tema così delicato sia oggetto di una strumentalizzazione politica”.