Laura Boldrini, ha presentato una proposta di legge per identificare gli operatori di Polizia. Codice identificativo  sul casco e sulle uniformi delle Forze di Polizia impiegate in servizio.

Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) ha dichiarato il Segretario Generale Nazionale Antonio de Lieto, ritiene semplicemente assurdo proporre l’immediata identificazione degli operato di Polizia attraverso un codice identificativo, sembra che le parti si siano invertite. C’è solo da pensare alle conseguenze di un simile provvedimento. Un Paese democratico non pensa, giustamente, di mettere un codice identificativo a chi manifesta perché la nostra Costituzione e il principio stesso di democrazia garantiscono la libera manifestazione dei cittadini, con il rispetto di talune, basilari norme ed a maggior ragione è sicuramente impensabile un codice identificativo per gli operatori di Polizia.  Il LI.SI.PO. – ha continuato DE LIETO – richiama l’attenzione di lor signori sullo stato d’animo di chi, con un codice identificativo, deve affrontare in tante, troppe occasioni frange estremiste, molte volte violente, che mettono a ferro e fuoco le città e in pericolo l’incolumità di altri manifestanti e cittadini. Forse è facile parlare stando comodamente seduti dietro scrivanie, ma è difficile molto difficile garantire la sicurezza e tenere a bada i tanti che hanno fatto della violenza, in occasione di manifestazioni e tumulti, un’opportunità per sfogare la loro rabbia e frustrazione. Forse sarebbe opportuno parlare un po’ di più delle condizioni di vita e di lavoro degli uomini e delle donne in divisa, delle loro paghe da fame e delle condizioni in cui sono chiamati ad operare. Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) – ha concluso DE LIETO – ben conosce la serietà, la professionalità, l’alto senso del dovere di tutti gli Operatori di Polizia che tutti i giorni rischiano la vita per vigilare sulla sicurezza di tutti i cittadini, anche di coloro che rivendicano il codice identificativo per gli operatori delle forze dell’ordine.