Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) mette sul piatto complessivamente un miliardo di euro alla Missione 1 (digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo). Una massa enorme di fondi che possono e devono essere sfruttati anche da questo territorio perché è alto il rischio che vengano fagocitati da altre realtà.

Cinecittà, ad esempio, ha in corso progetti per attingere a 400 milioni di euro per innovarsi e proiettarsi in una “nuova era tra i grandi player internazionali” attraendo produzioni nazionali ma soprattutto internazionali e garantendosi così importantissime economie che produrranno ricadute benefiche su Roma e non solo. 

Il nostro territorio deve produrre idee e progetti per sfruttare al meglio le possibilità che offre il Pnrr. La partita che si gioca è molto importante e politica e istituzioni devono fare pressing per sfruttare quante più risorse possibili. L’industria del cinema in Puglia negli ultimi anni si è andata sempre più consolidando creando importanti economie, non solo strettamente nel proprio campo, ma anche in quello correlato del turismo. Anche Brindisi – che nei giorni scorsi è stata set per una produzione – sta iniziando a ritagliarsi qualche spazio. Certo non basta perché occorre fare di più sia rispetto alla enorme mole di fondi in ballo sia per le potenzialità di cui è portatore il territorio con le sue bellezze, ma anche per le energie che può mettere in campo grazie anche a strutture dalle capacità prodigiose col suo bacino di competenze come il Cetma ad esempio.

Da dati recenti emerge che, solo legati al mondo del cinema, in Puglia si calcolano oltre 4mila operatori; che la regione con le sue città e i suoi paesi è diventata una piattaforma di riferimento per produttori nazionali e internazionali; che con i suoi eventi culturali, i festival, le rassegne, le sagre genera importanti economie anche trainando il turismo. L’industria delle arti, della creatività, dell’intelletto, dell’audiovisivo stanno diventando un pilastro importante della nostro territorio che è giusto implementare.

C’è bisogno di maggiore progettualità attorno a questa importante occasione che può consentire sviluppo e occupazione. E il territorio non deve partire da zero. Il Cetma può diventare un importante attrattore culturale grazie alle sue potenzialità – anche in termini di strutture: laboratori, sale multimediali, in grado di produrre cinema e materiale audiovisivo di animazione, effetti speciali e altro a cui si può aggiungere la produzione di cartoons – e la sua attività di supporto ad aziende e start up. E ancora meriterebbero un significativo potenziamento con un intervento in forte sinergia Apulia Film Commission, Teatro Pubblico Pugliese, Puglia Promozione e Puglia Sviluppo e con la saggia intercettazione e il virtuoso utilizzo di fondi europei specifici per diventare competitivi in un mercato difficile.

La Cgil di Brindisi rivendica maggiore protagonismo in questo campo per intercettare tutti i fondi possibili della Missione uno da investire sul territorio per sviluppare l’industria della creatività e della cultura – in ogni sua declinazione dal cinema agli eventi e via dicendo –  che possono essere uno straordinario volano di sviluppo e occupazione. Per questo chiediamo al presidente della Provincia un incontro con tutti i sindaci e le parti sociali per comprendere come si possono capitalizzare al meglio le risorse disponibili promuovendo programmi e progetti spendibili sul territorio così come previsto nel Pnrr dai protocolli nazionali e regionali.