Il Governo sembra aver accolto la proposta che Eugenio Filograna, presidente dell’Associazione Nazionale Autonomi e Partite Iva, aveva avanzato il 10 ottobre scorso, quando in un comunicato stampa affermò che tante imprese erano oramai prossime al distacco dell’energia elettrica, incalzando il governo a farsi garante verso gli istituti di credito, dell’importo delle bollette, permettendo alle attività di scontarle per intero o perlomeno parzialmente.

Oggi si prevede che per il caro energia ci dovrebbe essere un credito d’imposta ed una rateizzazione, fino alla fine di marzo, degli aumenti maggiori rispetto all’anno precedente, da un minimo di 12 ad un massimo di 36 rate con una garanzia statale attraverso la SACE. L’agevolazione, come è giusto che sia, è rivolta alle “imprese residenti in Italia”, ma resta limitativa la decadenza della rateizzazione in caso di inadempimento di due rate anche non consecutive. 

“E’ un piccolo segnale ma non è sufficiente – ha dichiarato il presidente Filograna – in quanto si ritardano i pagamenti che comunque devono essere effettuati e con la contrazione dei consumi prevista per le imprese, sembra essere un palliativo”.  

Per gli Autonomi e Partite iva il taglio delle accise della benzina, prorogato al 31 dicembre, è una decisione opportuna, così come l’innalzamento della soglia del contante da 2000 a 5000 euro, che potrà permettere ai commercianti di ridurre il pagamento delle commissioni sulle vendite effettuate con le carte di credito, soprattutto nel periodo natalizio, anche se oramai si sta diffondendo l’abitudine di pagare anche il caffè con questo metodo. 

La sofferenza di tante imprese è una ferita condivisa da tutte le partite iva italiane. Come più volte dichiarato dal presidente Filograna: “Ogni minuto che passa chiude una partita iva in Italia. Dunque occorrono misure adeguate ed efficaci”.