Appuntamento domani 25 novembre alle 10 nell’auditorium «A. Blonda» dell’ITET «Salvemini» con il giudice Giancarlo Caselli
Riparte anche a Fasano Legalitria, il festival nazionale che punta all’educazione dei ragazzi e alla sensibilizzazione dei cittadini al tema della legalità.
L’appuntamento è per domani mattina, venerdì 25 novembre nell’auditorium «A. Blonda» dell’ITET «Salvemini» (dalle 10 alle 11.30) con il giudice Giancarlo Caselli. Interverrà il consigliere comunale delegato per il Coordinamento dell’accoglienza e la Promozione della cultura dell’inclusione e della pace Donato Marino. Modererà Leonardo Palmisano.
Il giudice è couture con Guido Lo Forte de «Le parole contro la mafia», un vero e proprio dizionario in cui si racconta, attraverso una serie di parole chiave che cos’è la mafia e come agisce.
Legalitria, che si svolge nei Comuni di Fasano, Alberobello, Cisternino, Locorotondo, Martina Franca, Erchie, Manduria e Santa Susanna, quest’anno accende i propri riflettori, oltre che sulla pace e sul disarmo, sull’importanza dell’integrazione e del recupero delle persone sottoposte a limitazione della libertà.
Radici Future produzioni in collaborazione con la regione Puglia, mette insieme associazioni, comuni, media e soprattutto scuole, luoghi di elezione per promuovere, difendere e diffondere i principi di accoglienza e Pace primi veri costruttori di legalità.
«Con grande entusiasmo accogliamo la ripartenza di Legalitria – dice l’assessore alla Cultura Cinzia Caroli –. Fasano è stato tra i primi Comuni ad aver aderito al festival nella convinzione che la mafia e il pensiero mafioso si combattono con la cultura e la formazione dei giovani e dei giovanissimi. Da quest’anno coinvolgeremo nel festival anche i piccoli della scuola primaria con letture selezionate per Fasano. I libri sono stati donati agli studenti che, con l’aiuto degli insegnanti, sono stati accompagnati in un percorso di lettura e comprensione guidata che culminerà con un incontro con l’autore. Tra questi c’è anche il testo del giudice Caselli con cui i ragazzi avranno modo di confrontarsi domani. La formazione delle giovani generazioni deve passare attraverso l’educazione alla legalità ed essere obiettivo condiviso di istituzioni, associazioni e cittadini».