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Erchie (Br).Fiera di Santa Lucia, Nicolì: “Abbiamo garantito sicurezza e legalità”

“L’Amministrazione comunale di Erchie ha garantito ogni servizio per lo svolgimento in sicurezza della Fiera di Santa Lucia e indicato una tassa minima di 40 euro al giorno per ogni operatore. Ma i commercianti, probabilmente fomentati da una organizzazione datoriale, hanno preferito boicottare l’evento per mere ragioni politiche”. 

Lo ha dichiarato ancora una volta il sindaco Pasquale Nicolì in risposta alle farneticanti affermazioni di Tommaso Attanasi, coordinatore provinciale Fiva-Confcommercio. 

“In merito al pagamento del canone di occupazione suolo pubblico voglio ribadire che gli operatori sapevano chiaramente che il dovuto andava da un minimo di 80 euro ad un massimo di 147 euro per le due giornate (13 e 14 dicembre). Quindi erano stati invitati a versare un minimo di 40 euro al giorno ad un massimo di 74 euro, in ragione dello spazio richiesto. C’è da dire che inizialmente l’importo è stato erroneamente comunicato dagli uffici comunali i quali anziché assegnare il posteggio in ragione dei metri quadri richiesti dal singolo operatore, avevano assegnato i posteggi così come tracciati per il mercato settimanale e notoriamente molto più grandi, da qui le cifre sballate. Comunicazione subito corretta e notificata a tutti. Rispetto alla location della zona 167, in qualità di sindaco con ruolo di autorità sanitaria che di pubblica sicurezza ho ritenuto di evitare ciò che è accaduto qualche anno addietro quando un nostro concittadino, colto da infarto, fu soccorso in ritardo a causa della difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone centrali di Erchie. Sicurezza dimenticata da coloro che hanno consentito negli ultimi anni lo svolgimento in centro di tale manifestazione.  Il mio predecessore “si assumeva la responsabilità” tralasciando la corretta gestione dell’evento avverso per impedire altre tragedie. Di fronte al pericolo che un altro concittadino potesse rischiare per la vita, come Amministrazione comunale abbiamo deciso di spostare la Fiera in una zona più accessibile a tutti. Ma veramente vogliamo continuare l’azzardo della morte piuttosto che farsi quattro passi per andare a vedere le bancarelle? Voglio ricordare che le fiere nate in prossimità dei monasteri prima e delle chiese dopo, a seguito dell’incremento dei livelli dimensionali si sono man mano trasferite fuori dalle città, come nel caso di Erchie che ha fatto questa evoluzione prima per l’epidemia ed oggi per ragioni di pura sicurezza per operatori e frequentatori. L’associazione dei commercianti, che si dice pronta a collaborare con la Pubblica Amministrazione, perché non ha lavorato affinché si tenesse la fiera alle condizioni poc’anzi dettagliate? Perché ha preferito seguire le indicazioni di una opposizione pronta a distruggere ogni iniziativa piuttosto che far crescere Erchie? 

La triste vicenda del boicottaggio ad opera degli operatori economici, sotto la guida di Confcommercio, che si arroga il diritto di definire scellerate le legittime scelte della politica, segna il confine fra il lecito e l’illecito, se pur in assenza di ogni garanzia di sicurezza si pretende di far svolgere ai propri associati la manifestazione dove è impossibile l’accesso ai mezzi di soccorso e ai Vigili del Fuoco”.

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