“La giornata mondiale del suolo, che ricorre oggi, deve servire per una riflessione su una piaga globale, come quella del consumo di suolo, che purtroppo presenta dati drammatici anche in Puglia.

Secondo i dati del Rapporto 2022 del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nel 2021 in Italia il consumo di suolo è tornato a crescere ad una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo, ossia 19 ettari al giorno, quasi 70 km2 di nuove coperture artificiali in un solo anno che causano la perdita di aree naturali e agricole. Il valore più alto negli ultimi dieci anni. Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia (con 883 ettari in più), Veneto (+684 ettari), Emilia-Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). In particolare, in Puglia il consumo di suolo nel 2021 si è attestato intorno ai 158.695 ettari, pari all’8,2% del territorio, in crescita del 498,6% rispetto al 2020. La tragedia di Ischia ci ha fatto capire l’urgenza di prendere immediatamente provvedimenti per invertire la tendenza che vede il costante aumento a costruire, non rispettando gli ecosistemi. Anche in Puglia ci sono molte aree caratterizzate da pericolosità geomorfologica ed idraulica che l’aumento del consumo di suolo contribuisce a mettere sempre più a rischio. I nostri Comuni non possono più espandersi come in passato: serve coraggio per dire basta al consumo indiscriminato dei terreni. Dobbiamo puntare sul riutilizzo del preesistente ed è questa la ratio della proposta per il contrasto al consumo di suolo che ho presentato già lo scorso anno il cui esame è iniziato nelle scorse settimane in Commissione Ambiente. Continuerò a battermi perché questa proposta venga approvata il prima possibile, non possiamo perdere tempo ulteriore”. Lo dichiara il vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili.

“Il provvedimento – continua Casili – prevede che i Comuni  possano prevedere consumo di suolo esclusivamente nei casi in cui lo strumento di pianificazione comunale abbia dimostrato l’insostenibilità tecnica ed economica di riqualificare e rigenerare aree già edificate. La proposta dà priorità al riutilizzo di terreni già costruiti e impermeabilizzati, evitando nuove costruzioni e impermeabilizzazioni su suoli vegetati o permeabili. Sono centinaia gli spazi in abbandono nelle nostre città, per questo un articolo della proposta è interamente dedicato ai ‘luoghi del riuso’  per promuovere il riuso temporaneo del patrimonio immobiliare esistente. L’articolo prevede che i Comuni individuino questi luoghi e li mettano a disposizione dei cittadini che ne fanno richiesta, sulla base di uno specifico progetto di riuso e previa sottoscrizione di una Convenzione approvata dal Consiglio comunale. I progetti devono mirare a sviluppare l’interazione tra la creatività, l’innovazione, la formazione e la produzione culturale in tutte le sue forme, creando opportunità di impresa, di occupazione e start up. Dobbiamo valorizzare la nostra vocazione turistica e agricola, non continuare a consumare suolo in maniera indiscriminata”.