Un gruppo di riferimento territoriale per potenziare le azioni di intervento previste nell’ambito del progetto PIPPI 10, il programma per prevenire l’istituzionalizzazione dei bambini e sostenere la genitorialità.

Si è svolto nei giorni scorsi nell’Auditorium del Castello di Mesagne l’incontro per la costituzione del team che avrà il compito di organizzare e sostenere le specifiche attività di monitoraggio e di valutazione dello stato di implementazione del progetto stesso. Grazie a PIPPI – finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a partire dal 2011 e che si avvale del supporto del Gruppo scientifico dell’Università di Padova –  sono stati avviati interventi multidisciplinari che mirano a prevenire l’allontanamento dei bambini e dei ragazzi dalle famiglie in situazioni di fragilità.

Il Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 riconosce Pippi come Livello Essenziale delle Prestazioni Sociali. Alla luce di tale novità – ha spiegato durante l’incontro il dott. Antonio Calabrese,  presidente del Consorzio BR4 – gli Ambiti territoriali di Mesagne e Francavilla Fontana stanno operando in maniera integrata in un percorso di livello avanzato che possa servire da progetto “pilota” per la diffusione del modello PIPPI e la sperimentazione di buone prassi già collaudate”. All’iniziativa pubblica sono intervenute: Mina Campana, assistente sociale e referente territoriale e coach del Programma; Valentina Begaj, assistente sociale e  coach del programma, l’assistente sociale Gianna Denuzzo e la pedagogista Romina Cassano, entrambe tutor di Pippi.  Hanno partecipato i referenti dell’USSM – Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni Brindisi e Lecce,i rappresentanti delle Scuole e dei Servizi ASL del territorio, i soggetti del Terzo Settore e  il Vicario foraneo don Gianluca Carriero.

Perseguire obiettivi condivisi utili alla creazione di un sistema di protezione intorno alle fragilità familiari che possono essere causa e condizione dell’allontanamento dei minori dai nuclei di appartenenza: con questo intento, il gruppo di lavoro continuerà ad operare, rendendo strutturali le esperienze maturate a supporto di bambini e genitori in stato di vulnerabilità, per favorire il lavoro di cura dell’infanzia. Una rete di protezione che è da intendersi come l’insieme degli interventi che mirano a promuovere condizioni idonee alla crescita, a prevenire rischi di sviluppo, a preservare e proteggere la salute e la sicurezza dei bambini.