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Sebastian Gonzalez Pauget presenta Revolution: I, secondo disco del suo progetto Nait Nog.

Il disco, contenente nove tracce, sarà disponibile online a partire del prossimo venerdì 13 Gennaio.

Sebastian Gonzalez Pauget è un polistrumentista e tecnico del suono franco cileno, radicato da quasi 20 anni in Italia. Il suo percorso di vita si sviluppa sempre a stretto contatto con la musica, sia suonata che studiata, diffusa e analizzata. Attraverso delle frequenze radiofoniche di Ciccio Riccio, Brindisi, Gonzalez spicca come autore e speaker di trasmissioni di successo come Ciccio es Riccio, Rock in Riccio e Spicchio di luna, offrendo agli ascoltatori degli spunti musicali, spesso sconosciuti nel sud dell’Italia. 

Il suo percorso radiofonico si sviluppa poi nel progetto Radio Flo, vincitrice dei fondi regionali Principi Attivi. In questa nuova emittente Gonzalez è nuovamente autore e speaker di due originali trasmissioni, Soundtracks e POST, e diventa anche il responsabile della programmazione e palinsesto, gestendo più di trenta collaboratori che trasmettono in diretta da tutta l’Italia e da altri paesi.

Oltre alla parte radiofonica Gonzalez decide di lanciare il suo proprio blog, dove recensisce dischi e pubblica interviste. Il portale Lettere dall’Underground suscita un grande entusiasmo stabilendo una proficua collaborazione con grandi case discografiche internazionali che forniscono future uscite in anteprima per comparire sul blog. Le visite al blog hanno già superato le cento mila. Il profilo Instagram del blog riesce a coinvolgere un alto numero di utenti superando velocemente i 10 mila followers.

Come parte attiva della musica Sebastian Gonzalez Pauget da i suoi primi passi come bassista della band spagnola As Light Dies, pubblicando un EP nel 2003, Three views of an end: a trip to nowhere, che ottiene ottime risposte da parte della stampa specializzata. Sempre come bassista fa parte della prima tappa della band brindisina Parte Lesa, che si conclude con la pubblicazione del primo disco della band, De7z, nel 2009. Dal 2019 è membro di un’altra storica band brindisina, gli Oisin, con i quali suona stabilmente, avendo anche registrato in studio cinque brani in imminente uscita.

Nel 2019 Gonzalez Pauget da i suoi primi passi nella direzione di Nait Nog, il suo progetto solista. Questa oneman band è la più fedele traduzione musicale dell’esperienza, delle influenze e dalle potenzialità dell’artista. Tutti gli elementi musicali presenti nei suoi brani sono suonati o programmati dallo stesso musicista. A fine febbraio 2021 esce Come and take it, un EP contenenti cinque tracce che chiude una prima parte del progetto, ancora acerbo e in cerca della propria identità musicale. In ottobre dello stesso anno viene pubblicato Existence: Us, primo LP del progetto. Il sito Rock.it scrive sul disco:

 “Existence: Us, nove tracce metal per esplorare la vita e la morte dell’essere umano.

Dietro il nome di Nait Nog, si nasconde il progetto di Sebastian Gonzalez Pauget, una one man band che esplora diverse sonorità legate all’universo del metal, a partire dai territori più oscuri del gothic metal, che risulta in realtà predominante all’interno del disco in unione alle cupe tematiche protagoniste dei brani, fino ad arrivare a complesse elaborazioni sonore che confluiscono in progressive metal a tutti gli effetti.

Existence: Us ospita in totale nove tracce che raccontano aspetti della vita (e della morte) dell’uomo mettendone in luce anche gli aspetti più dolorosi. Il cantato alterna momenti di ringhiante rabbia a sussurri distanti ed inquietanti che aggiungono un tocco cinematografico all’album.”

 

Revolution: I rappresenta un nuovo passo nel percorso musicale di Nait Nog. Lo stesso Gonzalez Pauget si esprime a riguardo: 

Revolution: I è un disco molto più intimo, sentito, sudato e coerente rispetto all’anteriore Existence: Us. Così come indica il suo titolo, si tratta di un lavoro di metamorfosi personale, di crescita e di rinascita. È un disco che mi mette a nudo dove ogni traccia è una fotografia di un determinato momento, fondamentale per arrivare dove sono oggi. 

Musicalmente è un disco che mi ha permesso di crescere ulteriormente, perché pur essendoci un filo rosso che unisce tutti brani, ho potuto esperimentare molto di più, giocando con armonizzazioni vocali, inserendo nuovi strumenti come bassi fretless, chitarre acustiche, registrazioni sonore e synths. 

Liricamente ci sono momenti toccanti come in The fall (I failed/To bury and confront/This fiction’s lineup/That guides me to a sure/Deep fall) o in C’est pas trop tard (It’s been a motion/And my perception/Begging to fly/So far/I start to replace/The missing frames/Of the timeline of my life) oppure come in Misplaced (Drift the thoughts/Heavies like rain/Free my mind/From this haze/Throw the chains/In this well/I’ll arrive/To a new place/Dig up my bones/From the dirt/Give new life/To this earth). 

Ogni brano risponde a tutti i livelli a quello che ho cercato di trasmettere. Per quello certe tracce sono quasi minimaliste, intime, e altre sono molto più complesse ed elaborate. Ne vado fiero del risultato perché comporre questi brani, spesso, ha avuto effetti catartici.”

 

La track list di Revolution: I :

  1. Brighter than the sun
  2. The tunnel
  3. The fall
  4. The angel that became human
  5. Clarity
  6. C’est pas trop tard
  7. The moon in your heart
  8. Misplaced
  9. The one who knocks

 

The moon in your heart è il primo singolo del disco e la sua uscita è stata accompagnata da un video clip visualizzabile al seguente link:

https://youtu.be/a21zD3VeUIo

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