“Non capiamo quale valore aggiunto possa portare il bonus per le divise stanziato dal Governo in luogo del contratto di lavoro e nel rispetto al grave deficit di risorse che registra il comparto difesa e sicurezza” – così Antonio Nicolosi, segretario generale di Unarma, associazione sindacale carabinieri – “Nel 2023 le divise usufruiranno di un
emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell’1,5% dello stipendio. Si parla al massimo di una trentina di euro lorde in busta paga a partire da gennaio, una mancetta che ricorda forse, al personale più agé, le trovate ai tempi della prima repubblica in occasione delle elezioni politico-amministrative. Le divise non hanno bisogno di mancette” – prosegue Nicolosi –“Ma di aumenti contrattuali seri e uniformati a
quanto avviene in Europa”.