La Femca Cisl accoglie con particolare favore il previsto avvio, entro il primo semestre 2023, della conferenza dei servizi su ricognizione e ri/perimetrazione dei siti di interesse nazionale (SIN), in coerenza con quanto stabilito da un emendamento approvato nel 2021 dal precedente Governo.
“La ri/perimetrazione delle aree che ci riguardano direttamente come territorio corona positivamente, nel quadro della vertenzialità territoriale sviluppata in sinergia con la Cisl, le nostre rivendicazioni riguardanti le bonifiche, la reindustrializzazione e, più in generale, la possibilità di attrarre nuovi insediamenti produttivi” è il commento di Marcello De Marco segretario generale Femca Cisl Taranto Brindisi sulle specifiche notizie che giungono da Roma.
“La precedente perimetrazione è sempre apparsa a noi eccesiva – continua De Marco – giacché all’epoca probabilmente si esagerò procedendo a maglia larga per scelte collegabili a possibili indennizzi od altro ma con ripercussioni negative in termini di mancato sviluppo economico complessivo.”
Oggi coesistono diverse nuove opportunità “a partire dal progetto di Edison, da noi ritenuto cruciale per lo sviluppo dell’area industriale in ottica di transizione energetica ed ancora da quello di A2A, che prevede un impianto di trattamento della posidonia e dei rifiuti urbani provenienti dall’attività di pulizia delle strade, anch’esso da collocare in ottica green in quanto prevede il recupero e la chiusura del ciclo dei rifiuti oltre alla riconversione della centrale Brindisi nord.”
In questo quadro, annota ancora De Marco “non sarebbe da escludere la possibilità di riparlare di un impianto di rigassificazione, questa volta off shore che rimedierebbe in parte all’errore compiuto 20 anni fa, allorquando un diniego impedì a Brindisi di diventare sito europeo di avanguardia.”
Appare del tutto chiaro, insiste il segretario generale, in ottica di sviluppo industriale “quanto determinante sarà la restituzione alla comunità di lotti da ricondurre agli usi produttivi che risultano già caratterizzati e di cui è stata accertata l’assenza di agenti inquinanti.”
E conclude:“Invochiamo un atteggiamento collaborativo degli Enti locali e della Regione Puglia, auspicando aggiuntivamente una valutazione socialmente partecipata, in tempi rapidi e senza pregiudiziali, di tutti gli altri investimenti produttivi ancora fermi, per giungere finalmente ad una loro definitiva attuazione che porti occupazione aggiuntiva e consenta di dare risposte alla moltitudine di nostri giovani inoccupati che rischiano di desertificare più di quanto già non avvenga questo territorio, cercando altrove risposte chiare e definitive alla loro affermazione umana e professionale.”