Luci, musica, cene, aperitivi, giovani e sano divertimento. Vogliamo 10, 100, 1000 via Conserva! Via Conserva è diventata, grazie all’impegno e all’egregio lavoro dei gestori dei locali, il cuore pulsante della città e questo modello ci piace e vorrei che venisse replicato sull’intero centro.
È quello che auspico: riprendersi dal coma profondo in cui è caduta Brindisi. Dare una seconda vita ai corsi, al lungomare, ricreare il movimento in tutte le zone del centro storico, per attrarre i turisti ma soprattutto per ridare dignità alla bellezza del territorio e possibilità di svago a chi ci vive. È possibile farlo, lo vediamo ogni sera in via Conserva. Basterebbe una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, del Comune, che finora non ha fatto altro che scoraggiare iniziative e momenti ludici. Non dimentichiamoci le festività natalizie, trascorse con le piazze spoglie e l’assenza dei tradizionali mercatini. Incoraggiamo i cittadini a vivere i luoghi della città, animandola e ripensando al ventaglio di opzioni che potrebbero esserci, magari confrontandoci direttamente con chi conosce la situazione e lavora nei locali. Avevo proposto una zona bersaglio da attivare nel centro storico nel “Piano strategico del commercio”. Proposta bocciata e miseramente naufragata a causa dell’ottusità e irresponsabilità di una amministrazione completamente avulsa da quello che serve alla città per farla vivere e rinascere. Siamo propensi, prossimamente, a curare quest’altro aspetto della nostra città, in controtendenza a quanto fatto dall’amministrazione Rossi. Perché esiste una strada giusta da cui partire e si chiama Via Conserva.