Il Coordinamento provinciale della UIL e la FENEALUIL di Brindisi esprimono viva apprensione per il destino dei 59 lavoratori della Minermix di Fasano licenziati dall’azienda per la chiusura delle attività produttive. Uil e FenealUil saranno impegnate in prima linea nell’incontro previsto in Regione il prossimo 24 gennaio perché sia attivato ogni Ammortizzatore Sociale possibile per questi lavoratori ed emerga ogni prospettiva e percorso utile alla loro ricollocazione produttiva.

È una perdita di posti di lavoro inaccettabile in territori come il brindisino ed il leccese – a Galatina l’Azienda ha una seconda sede – già fortemente provati nel loro sistema industriale e nell’indotto.

Come si apprende dai documenti ufficiali consegnati in Confindustria, la crisi aziendale è stata fortemente condizionata dalle vicende dello stabilimento ex Ilva di Taranto, principale committente dei suoi prodotti di estrazione mineraria come calce e calcare. Le martoriate vicende giudiziarie, economiche e di assetto proprietario del Siderurgico e la mancanza di visione a lungo termine per lo stesso hanno portato aziende come la Minermix a non poter più sostenere il mercato con il risultato di progressive difficoltà fino alla chiusura, un impoverimento ulteriore del tessuto imprenditoriale ed industriale del territorio e la conseguente mancanza di reddito produttivo per circa sessanta famiglie. È proprio questa la spirale negativa che la Uil stigmatizza da tempo ed alla quale si può rispondere solo con provvedimenti immediati da parte delle Istituzioni – regionali, nazionali, europee – e con una programmazione economica e produttiva a lungo termine per il territorio.

Ad oggi ed allo stato dei fatti della vertenza MInermix la Uil e la FenealUil di Brindisi daranno tutto il proprio impegno perché sia attivato ogni strumento possibile per la salvaguardia delle famiglie e dei lavoratori coinvolti rinnovando al contempo a tutti gli attori sociali interessati la propria disponibilità a costruire assieme percorsi di prospettiva che scongiurino altre simili vertenze che metterebbero a rischio la tenuta del sistema economico pugliese.