Conoscere lo stato di avanzamento del Piano di rigenerazione olivicola della Puglia e dell’erogazione dei relativi contributi. È l’oggetto della richiesta presentata dal vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili per audire in IV Commissione il direttore dell’ARIF Francesco Ferraro e l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia

L’art. 6 del “Piano Straordinario per la Rigenerazione Olivicola della Puglia” relativo al reimpianto degli olivi in zona infetta ha previsto l’accesso al contributo, per circa 40 milioni di euro per le aziende agricole e per i privati che si adoperano in operazioni di reimpianto di alberi di olivo, secondo i criteri già determinati dalla Regione Puglia ai fini dell’accesso alla misura del PSR 5.2. La norma prevede inoltre che le procedure di accesso, i criteri di erogazione del contributo e le disponibilità finanziarie da destinare ai beneficiari siano determinati dalla Regione Puglia con provvedimento che richiede preventivo parere di un Comitato di Sorveglianza che si riunisce con cadenza semestrale. 

Nell’audizione si chiede di valutare l’introduzione di opportuni strumenti volti alla risoluzione delle problematiche, troppo spesso di natura burocratica e legate ai tempi di intervento dell’amministrazione, che ancora oggi rendono difficile per le aziende agricole l’accesso ai contributi per il reimpianto di olivi nella zona infetta. 

“Molte aziende agricole sul territorio – spiega Casili – hanno già affrontato costi come quelli della fideiussione, per poter accedere ai contributi, ma ad oggi non hanno visto soddisfatti i rispettivi impegni economici mediante i ristori previsti dal Piano. Una situazione che sto seguendo da vicino  e richiede una soluzione immediata. I ritardi nell’accesso alla misura, non solo aggravano ulteriormente le condizioni economiche di molte piccole realtà operanti nel mondo dell’agricoltura salentina, ma finiscono per scoraggiare altre attività private dal procedere celermente agli auspicati reimpianti. Uno scenario ulteriormente aggravato sia dalla mancata corresponsione da parte dei Comuni delle somme che ARIF ha trasferito agli stessi municipi per indennizzare i danni che gli agricoltori hanno subito per effetto dell’infezione da Xylella fastidiosa negli anni 2016 e 2017, sia dal mancato aggiornamento della Misura 4.1.C ‘Sostegno per investimenti per la redditività, la competitività e la sostenibilità delle aziende olivicole della Zona infetta relativamente alla Xylella fastidiosa’, in relazione alla quale è opportuno comprendere lo stato dello scorrimento della relativa graduatoria, che sarebbe dovuta scorrere fino alla posizione 600, ma su cui non si hanno più notizie. Occorre risolvere le problematiche troppo spesso di natura burocratica, quali ad esempio quelle connesse ai lunghi tempi occorrenti per il rilascio dei certificati antimafia. Questo per non rendere, di fatto, inefficace la misura riguardante il reimpianto degli olivi in zona infetta, evidentemente essenziale per la rigenerazione dei territori gravemente colpiti dal flagello della xylella fastidiosa e per la ripresa economica e ambientale dell’intera provincia di Lecce”.