BRINDISI.“Stop alle trivelle da centrosinistra e M5S. Il centrodestra dica chiaramente da che parte sta”
Il consiglio comunale di martedì ha svelato il vero volto del centrodestra locale che, con la solita irresponsabilità, ha avallato la norma dello “sblocca trivelle” del governo Meloni che cancellerà ogni speranza di sviluppo sostenibile per questo territorio. Infatti durante la discussione del documento presentato dal Movimento 5 Stelle, che impegna l’amministrazione comunale a coinvolgere tutti i sindaci e l’Anci per opporsi a questo obbrobrio normativo, e che, come forze di maggioranza, abbiamo pienamente condiviso e votato, è emersa in tutta chiarezza l’incapacità del centrodestra di dare nuove e tangibili prospettive al territorio preferendo le solite scelte anacronistiche e antistoriche che creeranno un grave danno per tutta la comunità. Con un colpo di spugna questa scellerata norma cancella anni di programmazione per investimenti di energia da fonti rinnovabili e blue economy che rappresentano gli assi portanti dello sviluppo sostenibile da sempre auspicato. In consiglio comunale il centrodestra ha dimostrato tutte le proprie contraddizioni: Forza Italia e Lega risultano non pervenuti mentre Fratelli d’Italia, portabandiera della norma devastante per l’ambiente ed l’economia locale, è ostaggio delle elucubrazioni prive di coraggio e scarsamente chiare dei propri esponenti. Il quadro desolante e il pressappochismo delle argomentazioni utilizzate, rassegnate dal centrodestra durante la discussione della mozione, sono preoccupanti poiché rappresentano la solita difesa d’ufficio di provvedimenti pericolosi di cui, è del tutto evidente, non si ha piena cognizione. Noi solleciteremo le forze sociali a opporsi con chiarezza a questa norma sciagurata per tutti i brindisini.
Per questo chiediamo agli esponenti locali di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia di prendere pubblicamente una posizione chiara sullo “sblocca trivelle”. Sono favorevoli o contrari alla norma? Sono coscienti della devastazione in campo ambientale, turistica ed economica che porterà questa scelta che prevede oltretutto prospezioni a soli 9 miglia dalla costa? Sono consapevoli che questa norma penalizzerà lo sviluppo di nuove fonti da energia rinnovabile, su cui Brindisi aveva puntato da tempo? Gli esponenti del centrodestra locale abbiano il coraggio, almeno una volta, di dissentire da questo scempio normativo chiarendo che i danni che causerà sono di gran lunga maggiori dei benefici che si ipotizzano di raggiungere. Si dimostrino maturi e autonomi e non servi dell’effimero potere.
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