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Continuerà anche lunedì la protesta contro le antenne 5G: solidarietà da FdI e Stop 5G

Il consigliere comunale Ciaula: i cittadini vanno rispettati e tutelati

Continuerà anche lunedì a Bari la protesta di un gruppo di cittadini residenti a Ceglie del Campo , circ.IV, contro l’installazione su un edificio di una potente antenna di telefonia. Ieri una ditta era pronta ad iniziare i lavori ma la presenza dei manifestanti ha vanificato questo programma.  Per effettuare questi lavori il Comune aveva autorizzato anche un divieto di sosta e di fermata nei giorni 17 e 20 febbraio in via Umberto I, all’altezza dei numeri civici 139 e 145. Risulta evidente che questi cittadini riprenderanno lunedì il tentativo di impedire l’avvio dei lavori ma nel frattempo intendono sensibilizzare altre persone su questo problema che è molto più ampio di quanto si possa immaginare a Bari.

Sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere comunale Antonio Ciaula (FdI): “L’installazione di una nuova antenna ma anche il solo potenziamento di una già esistente – scrive Ciaula in una nota – va a ledere gli equilibri della comunità che deve subire questa forzatura. Sul territorio di Ceglie del Campo, Carbonara, Loseto e S. Rita, l’aumento dell’inquinamento elettromagnetico è un dato di fatto oggettivo. Tutti questi fattori mi portano a chiedere con forza all’amministrazione che queste scelte vengano condivise con i territori e con le comunità che subiscono le installazioni. I cittadini vanno rispettati e tutelati, sempre. In ogni caso ho già provveduto ad attenzionare questo argomento nella commissione trasparenza del comune di Bari, da me presieduta, e nelle prossime sedute lo affronteremo dedicandogli la massima attenzione”.

Giancarlo Vincitorio, coordinatore regionale per la Puglia dell’Associazione Italiana Stop 5G, ha espresso solidarietà ai manifestanti. “La salute dei cittadini – ha dichiarato Vincitorio – è un valore prioritario da salvaguardare sempre e che su questioni scientificamente controverse come nel caso del 5G le decisioni devono scaturire da una politica di condotta cautelativa. Esistono importanti studi scientifici indipendenti che evidenziano potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente a causa dei campi elettromagnetici prodotti da queste potenti antenne collocate sugli edifici. A questo si aggiunge – conclude Vincitorio – che i cittadini si trovano ad affrontare questi problemi a fatto compiuto, cioè quando il Comune ha già deciso e autorizzato l’installazione e la ditta ha eseguito i lavori. Fortunatamente, nel caso specifico di via Umberto I i cittadini sono riusciti, al momento, a bloccare i lavori, manifestare il proprio dissenso e chiedere i necessari chiarimenti sulle responsabilità dell’accaduto”.

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