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BRINDISI.Macchia (cgl): «Mobilità sostenibile e trasporti: necessari maggiore impegno e investimenti per migliorare la qualità della vita, creare lavoro e sviluppare il turismo»

Il sistema della logistica e dei trasporti è perno e fattore abilitante per la competitività del nostro tessuto produttivo territoriale. La diffusione capillare di infrastrutture di trasporto e di servizi di mobilità è cruciale per colmare i divari territoriali e per supportare la crescita economica del nostro territorio. E’ in questo senso che bisogna impegnarsi ancora con maggiore concretezza per il Salento e, Brindisi in particolare, che non possono essere esclusi dai piani per la realizzazione dell’alta velocità e l’alta capacità. 

In questo senso molto si sta facendo – è giusto darne atto – con il progetto dello Shuttle con i lavori, finanziati dalla Regione Puglia con un investimento di 37 milioni di euro a valere sulle risorse FSC 2007/2013. E ancora con il restyling della stazione ferroviaria di Brindisi con il progetto presentato da Fs da 15 milioni di euro finanziato con fondi del Pnrr. E infine con il potenziamento della tratta Brindisi-Taranto con un progetto presentato da Rfi per 250 milioni di euro.

 

Pur apprezzando l’impegno e le buone intenzioni, restano tuttavia  differenze territoriali ingiustificate e ancora incolmabili, non solo tra Nord e Sud del Paese ma anche all’interno delle stesse regioni e  tra provincia e provincia spesso collegate con «treni lumaca» che scoraggiano l’utilizzo di questo mezzo di trasporto lasciando spazio al trasporto su gomma molto più impattante ed inquinante.

La  partita della decarbonizzazione si gioca anche sulla mobilità sostenibile. La mobilità come fattore di sviluppo per migliorare la qualità della vita delle persone, ma anche per creare una filiera che veda il Sud e Brindisi protagonista in questo processo di ammodernamento avviato e che speriamo non venga affossato qualora diventasse realtà il progetto di Autonomia differenziata che ha in mente il governo.

La transizione ecologica è una grande opportunità per creare lavoro in Italia nelle fabbriche di mezzi a emissioni zero, nei cantieri della mobilità sostenibile, nel trasporto pubblico e nella sharing mobility è su queste direttrici che bisogna impegnarsi più a fondo cercando di sfruttare al meglio le risorse che possono essere attinte attraverso i vari strumenti disponibili a partire dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Troppo spesso esistono – al di là degli storici ritardi – divari assurdi e ingiustificati tra aree del Paese e all’interno della stessa regione con una offerta a «macchia di leopardo» che mina la stessa coesione sociale e in cui ci sono italiani di «serie A» e italiani di «serie B». Italiani che scontano un gap anche a parità di servizi offerti basti pensare ad esempio al fatto che con una Freccia delle Ferrovie dello Stato si impiega meno tempo per percorrere la tratta Roma Napoli (223 chilometri circa per un’ora e 12 minuti) che andare da Bari a Lecce (152 chilometri circa per un’ora e 24 minuti che diventano un’ora e 43 minuti se si utilizza un treno regionale).

 

Gli investimenti non possono fermarsi quindi solo ai grandi centri ma devono essere distribuiti sui territori per agevolare il fenomeno del pendolarismo ma anche per incentivare il turismo che vede sempre più protagonisti i nostri territori. La materia è troppo importante per essere trascurata anche perché su questa direttrice passa buona parte dello sviluppo del nostro territorio anche in termini di attrazione, di trasporto delle merci e quindi di un territorio che può diventare ancora più attrattivo per intercettare nuovi investimenti.

E’ quindi essenziale investire in mobilità per gli scambi commerciali, per il turismo, per un territorio che non può restare isolato e che punta ad aprirsi. La partita della mobilità è importantissima anche per lo sviluppo di settori come la logistica su cui il territorio brindisino sta puntando molto insieme col discorso della sostenibilità ambientale.

Chiediamo per questo maggiore attenzione e l’inclusione del di Brindisi e del Salento nei piani del Governo, altrimenti significa che lo spirito del Pnrr – che ha l’obiettivo di aiutare chi è rimasto indietro – è tradito in partenza e si voglia invece disegnare una Italia a due velocità, cosa che non permetteremo.

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