BRINDISI.FAILM/CONFAEL Industria e Metalmeccanici su Salario Minimo Legale e Contrattazione
Punto di vista del Segretario Nazionale FAILM/CONFAEL Industria e Metalmeccanici Claudio Capodieci su Salario Minimo Legale e Contrattazione:
il 4 ottobre 2022 l’Unione Europea ha stabilito nuove norme che promuovono l’adeguatezza dei salari minimi legali in Europa e contribuiscono a migliorare le condizioni di vita e di lavoro per i lavoratori in Europa.
Dunque, in questa fase storica, i temi del salario minimo e della contrattazione sono intrecciati tra loro.
Si è consapevoli che la direttiva europea non obbliga gli Stati membri, dotati di sistemi contrattuali ben strutturati, ad adottare il salario minimo legale, ma li esorta a rafforzare le tutele dei lavoratori con l’estensione e la promozione della contrattazione.
La FAILM/CONFAEL, senza alcun indugio, è favorevole al salario minimo perché siamo un sindacato europeo, e perché in Italia sono presenti contratti nazionali retribuiti al di sotto della soglia minima, ragion per cui ci poniamo con un assoluto “SÌ” a salari minimi legali e minimi contrattuali europei senza alcuna contrapposizione con la contrattazione.
Il punto da tenere in considerazione è che, con un indice nazionale dell’inflazione a gennaio 2023 su base annua circa al 10,1% e un sistema in cui la contrattazione in Italia è storicamente consolidata, forse sarebbe più semplice mettere in campo una strategia che consenta la diffusione di questo strumento, sia a livello nazionale sia a livello territoriale e aziendale, come peraltro caldeggiato dalla stessa direttiva europea.
Per la FAILM/CONFAEL si necessita di puntare su una politica salariale che consenta al Sindacato di continuare a rivendicare nei confronti delle parti datoriali incrementi delle buste paga e del welfare.
La contrattazione decentrata, cioè quella territoriale o aziendale, su scala nazionale rappresenta circa il 30%. È doveroso potenziare lo strumento della contrattazione, la quale consente aumenti retributivi dei contratti nazionali DETASSATI, e stimolare l’applicazione della contrattazione decentrata, cioè quella territoriale e aziendale, data anche la legge di Bilancio 2023 (Legge 197/2022 ) all’art. 1, comma 63, che ha previsto la riduzione dal 10% al 5% dell’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali sulle somme erogate sotto forma di Premi di produttività, in aggiunta al welfare aziendale e in particolare di fringe benefit, i compensi in natura non erogati sotto forma di denaro, ma concessi sotto forma di beni e servizi dal datore di lavoro ai dipendenti, detassati e deducibili per i lavoratori e datori di lavoro.
Questa è la via maestra per un 2023 caratterizzato da un’agognata ripresa economica, oltre che produttiva sia per i lavoratori che per le aziende, che per tutte le famiglie italiane.