RSA. Galante (M5S): “Necessaria la modifica dei regolamenti 4 e 5, in modo da rivedere i requisiti per gli accreditamenti”
Alle strutture che si occupano di assistenza alle persone anziane e a quelle che si occupano di assistenza alle persone con disabilità non possono essere richiesti gli stessi requisiti per l’accreditamento. È necessaria la modifica dei regolamenti 4 e 5 del 2019 su autorizzazioni e accreditamenti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private, in modo da rivedere i requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici in base all’esigenza degli utenti dei centri: nelle strutture che si occupano di disabilità non si può pensare che sia sufficiente un solo educatore per 18 ore settimanali, rischiando così di vanificare i progressi fatti. Una richiesta arrivata nei giorni scorsi nel corso di un incontro con i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Famiglie di Disabili Intellettivi e Relazionali (ANFASS), assieme all’assessore alla Sanità Rocco Palese e all’assessore al Welfare Rosa Barone, che hanno convenuto sulla necessità di un aggiornamento”.
“Nella scorsa legislatura – continua Galante – siamo stati i soli ad opporci all’approvazione della legge e di questi regolamenti, segnalando il rischio della paralisi del settore e che a pagare le conseguenze delle scelte fatte sarebbero state le persone fragili, anziani e disabili. I regolamenti, che hanno di fatto trasformato i centri diurni e le strutture riabilitative in RSA non tengono conto delle necessità dei soggetti disabili, essendo orientati verso un modello sanitario, eliminando o riducendo la parte sociale e assistenziale. L’azzeramento delle differenze tra Residenze Sanitarie Assistenziali e Comunità Socio-riabilitative riduce purtroppo gli aspetti riabilitativi ad una mera assistenza medica e infermieristica. Allo stato attuale l’iter che avrebbe dovuto condurre agli accreditamenti non è completo. L’assessore Palese si sta facendo carico della situazione e si è impegnato per intervenire. Continueremo a seguire la situazione perché gli operatori che tutti i giorni si occupano di persone disabili meritano risposte”