Approvata la proposta del M5S per la nascita degli agrinido e degli agriasilo. Casili: “Introduciamo il modello di educazione in natura”
È stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la proposta di legge presentata dal M5S a prima firma del vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili che disciplina le attività di agrinido e agriasilo.
“Dotiamo la Puglia – spiega Casili – di una norma innovativa che introduce il modello dell’educazione in natura nell’ambito dei servizi educativi per l’infanzia, attraverso lo sviluppo dei servizi di agrinido e agriasilo. Questo modello favorisce lo sviluppo delle capacità emotive, sociali, corporee e cognitive dei bambini e delle bambine in un contesto naturale, ricorrendo a processi educativi e di apprendimento all’aperto. In questo modo, i bambini potranno acquisire una maggiore consapevolezza naturalistica e porre attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale, sviluppando comportamenti e conoscenze che potranno trasferire nell’esperienza quotidiana e, in futuro, alla vita adulta. Ringrazio l’assessora Barone per aver ispirato e condiviso insieme a me il testo, l’intero Consiglio regionale per aver votato il provvedimento e i Tavoli di partecipazione che si sono tenuti presso l’Università del Salento, sotto la direzione scientifica del Prof. Ezio Del Gottardo, per gli importanti contributi che hanno fornito.”
Con la legge approvata oggi i servizi di agrinido (destinati alla fascia di età del nido, 3-36 mesi) e di agriasilo (destinati alla fascia di età della scuola dell’infanzia, 3-6 anno) vengono qualificati come servizi di educazione e istruzione che applicano il modello dell’educazione in natura. In particolare, gli agrinido vengono inclusi nell’ambito dei servizi autorizzati all’esercizio delle attività socio-assistenziali ed educative destinate ai minori di cui l.r.19/2006 e sarà modificato il regolamento regionale 4/2007 per definirne i requisiti tecnici, funzionali, organizzativi e professionali.
“Si tratta di un modello – continua Casili – che fino ad ora ha stentato ad affermarsi anche a causa della mancanza di una specifica normativa di riferimento e delle difficoltà nell’individuazione di personale competente e nella definizione di finalità e metodologie. Ora finalmente questo approccio pedagogico avrà una disciplina specifica a vantaggio di tutti gli operatori del settore, anche grazie alla promozione di attività di formazione in materia. Grazie agli emendamenti approvati in Consiglio sarà consentito a qualsiasi operatore del settore di svolgere le attività di agrinido e agriasilo, evitando di circoscrivere tale possibilità unicamente ai soggetti che svolgono attività di agricoltura sociale e che sono imprenditori agricoli. In questo modo, sarà possibile includere anche gli operatori del terzo settore (associazioni, cooperative, imprese sociali, ecc.) e altri soggetti. I soggetti che svolgeranno questo servizio dovranno ovviamente definire e applicare uno specifico progetto educativo che preveda programmi educativi armonizzati con il contesto ambientale in cui si opera, favorendo la naturale inclinazione dei bambini verso l’esplorazione e la conoscenza dell’ambiente naturale esterno. La scommessa – conclude Casili – che siamo chiamati a vincere è che attraverso la diffusione e l’implementazione del modello di educazione in natura, gli apprendimenti, le conoscenze, gli atteggiamenti ed i comportamenti ambientali acquisiti dai bambini nel corso dei percorsi educativi in natura siano trasferiti all’esperienza ordinaria e, in futuro, alla vita adulta”.