È stato presentato oggi, 15 febbraio, il bene confiscato alla criminalità organizzata in viale Commenda n. 160.
L’apertura dell’immobile rientra nel percorso del progetto “Circolo della legalità” del Comune di Brindisi finanziato dalla Regione Puglia attraverso l’avviso “Cantieri innovativi di antimafia sociale: educazione alla cittadinanza attiva e miglioramento del tessuto urbano”.
Nell’arco del progetto sono stati mappati e censiti i beni confiscati alla mafia presenti a Brindisi, passaggio fondamentale per conoscere la consistenza degli stessi e intraprendere un percorso di riattivazione per offrire opportunità di crescita al territorio.
Il 15 febbraio non è una data casuale, è il giorno della nascita di Antonio Sottile che oggi avrebbe compiuto 53 anni. Antonio, per tutti Tony, è una vittima innocente delle mafie, perse la vita insieme al suo collega finanziere Alberto De Falco la sera del 23 febbraio del 2000, durante il pattugliamento lungo la litoranea brindisina, furono speronati da un blindato dei contrabbandieri. I due finanzieri sono simbolo di legalità nella nostra città, dal loro sacrificio scaturì la più imponente attività di contrasto al contrabbando e alla criminalità, denominata “Operazione Primavera”, che ne determinò la sconfitta.
Il bene scelto al quartiere Commenda era stato oggetto di vandalizzazioni ed è stato riqualificato dall’amministrazione comunale con interventi di rifacimento dell’impianto elettrico e sistemazione dei danni causati alla struttura. Da gennaio il locale è stato protagonista del percorso partecipato “Preso bene” con tutti coloro i quali hanno risposto positivamente all’avviso di co-progettazione e co-realizzazione per il riuso sociale dello spazio che diventerà un luogo di aggregazione.
Nel mese di febbraio è stato avviato nel bene stesso il cantiere di autocostruzione a cura di LAN Architetture con il laboratorio di falegnameria che ha prodotto, con il coinvolgimento della cittadinanza, gli arredi come tavoli, sedie e librerie, per rendere confortevole ed accogliente lo spazio.
Ora il progetto pilota prevederà un calendario di aperture fino alla pubblicazione dell’avviso da parte dell’amministrazione comunale per l’assegnazione della gestione dell’immobile a realtà del terzo settore, come stabilito dalla normativa dei beni confiscati.
Erano presenti all’apertura del bene il sindaco Riccardo Rossi, gli assessori alla Legalità Mauro Masiello e alle Politiche sociali Isabella Lettori, i partner del progetto Circolo della legalità, i partecipanti al percorso di co-progettazione e co-gestione dello spazio, il prefetto Michela La Iacona, il questore di Brindisi Annino Gargano, il comandante dei Carabinieri Leonardo Acquaro, il comandante della Guardia di Finanza Piergiorgio Vanni, la moglie di Antonio Sottile Danila Fiusco, le figlie di Aldo Mazzotta brindisino vittima innocente della mafia.
“L’apertura di un bene confiscato alla criminalità organizzata per un riutilizzo con finalità sociali è uno dei processi più virtuosi in cui ci si può misurare insieme: Stato, società civile, amministrazioni pubbliche e Forze dell’ordine – racconta il sindaco Riccardo Rossi -. Brindisi ha vissuto un periodo buio di convivenza con l’illegalità, ancora oggi, i recenti arresti hanno evidenziato la presenza della Sacra Corona Unita con attività di estorsione e rapine che condizionano e inquinano il nostro territorio. A maggior ragione ridare vita ad un immobile commerciale, confiscato a chi faceva attività criminale, con il coinvolgimento della comunità è l’antidoto migliore alla cultura dell’illegalità”.