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BRINDISI.No Tap:No alla transizione ecologica a tutto Gas: una delegazione delle realtà ambientaliste brindisine parteciperà alla manifestazione nazionale a Piombino

Una delegazione delle realtà ambientaliste brindisine che stanno cercando di impedire la costruzione nel porto di Brindisi di un deposito costiero di GNL proposto da Edison sarà sabato 11 marzo a Piombino per partecipare alla manifestazione nazionale contro i rigassificatori, gasdotti e contro i depositi costieri di GNL e GPL.

La delegazione brindisina, assieme ad altre realtà pugliesi, rappresenteranno i territori pugliesi che a vario titolo sono interessati da nuovi progetti fossili come Manfredonia con il mega deposito costiero di GPL proposto da Energas, già bocciato dalla Regione Puglia e che ora rientra in gioco grazie alle solite paroline magiche “è strategico per la nazione”.

Le stesse paroline magiche che valgono anche per il raddoppio del TAP a Melendugno, per il famoso East Med “Poseidon” a Otranto e per un ipotetico rigassificatore da collocare a Taranto per chissà quali reconditi motivi.

Quella di sabato è una manifestazione sostenuta da un processo di lotta nei territori ed è promossa dalla Rete no Rigassificatore e dalla Campagna nazionale “Per il Clima, Fuori dal Fossile” alle quali aderiscono tantissime realtà ambientaliste italiane che lottano nei propri territori contro i nuovi e vecchi progetti fossili, soprattutto per impedire che l’Italia diventi un gigantesco (e secondo noi perfettamente inutile) hub del gas nel Mediterraneo così come è nelle intenzioni dell’attuale governo.

Il nome della manifestazione è appunto: “Liberiamoci dal fossile – Territori in cammino” ed è stata convocata a Piombino perché Piombino è stata sottoposta a uno stress non solo ambientale ma anche democratico, perché lì deve arrivare la nave rigassificatrice di Snam, la Golar Tundra, senza che ci sia stata mai nessuna possibilità di discussione con la popolazione piombinese che sarà costretta a convivere con la paura di avere una enorme bomba galleggiante nel porto, a centinaia di metri dalle loro abitazioni.

Il che diventa un pericoloso precedente perché oggi succede a Piombino ma potrebbe accadere ovunque per questi tipi di progetti.

Non a caso si parla già di “metodo Piombino” perché presuppone che, con la scusa di “presunte” emergenze e/o esigenze, per ridurre i tempi e far trovare i territori a fatto compiuto, tutte le autorizzazioni potranno essere rilasciate senza le valutazioni degli impatti sui territori.

Metodo che potrebbe essere esteso anche a Brindisi, certamente, a riguardo del deposito costiero di GNL di Edison.

Questo metodo, se passa, potrà essere esteso ovunque e non solo per le opere energetiche ma anche per altre opere, molto spesso inutili, che potrebbero avere impatti notevoli nei territori per quanto riguarda l’ambiente, la salute, l’economia e la sicurezza delle popolazioni.

La manifestazione che si terrà a Piombino il prossimo 11 marzo a partire dalle ore 14 sarà solo la prima di una serie di mobilitazioni nazionali che coinvolgeranno vari territori del Paese di varie Regioni con la partecipazione di comitati cittadini, associazioni ambientaliste, organizzazioni sindacali e sociali.

Una lotta a livello nazionale con proposte e azioni concrete a partire dai luoghi dove si stanno imponendo le opere fossili con già trenta “territori in cammino”.

La manifestazione di Piombino, già convocata mesi fa, si svolgerà in concomitanza con la manifestazione nazionale convocata a Cutro per ricordare le vittime del tragico naufragio che ha visto morire decine di migranti che scappavano da guerre, dittature, povertà e dalle disuguaglianze globali che molto spesso vedono al centro il sistema “estrattivista” che depaupera le risorse dei territori e riduce le popolazioni alla fame e alla miseria.

Sono due manifestazioni apparentemente assai diverse ma sono due manifestazioni che rappresentano le due facce della stessa medaglia.

Mentre a Piombino si denunciano le cause a Cutro si denunciano gli effetti.

Le due piazze, quella di Piombino e quella di Cutro, si uniranno simbolicamente con un messaggio di testimonianza per rafforzare il concetto che, ovunque nel mondo, non ci sarà mai pace se non ci sarà giustizia.

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