BRINDISI.L’unità del centro destra, un miraggio che il popolo brindisino non vede concretizzarsi da almeno un decennio.
Eppure i presupposti per uno schieramento compatto, in grado di portare alla vittoria un candidato sindaco che possa risollevare le sorti di questa città proiettandola verso il 2030 e oltre, ci sono tutti.
C’è anche l’impegno fin qui profuso da parte del nostro parlamentare di collegio che con responsabilità cerca di tenere unita la coalizione nonostante gli scossoni interni ad alcuni partiti e movimenti che la compongono.
Un’amministrazione comunale finalmente coerente con le forze politiche che in questo momento guidano la nazione, forse, non l’abbiamo mai avuta e una parte della popolazione, probabilmente la maggioranza, auspica il ritorno di un centrodestra forte e compatto che possa dare risposte concrete alle tante problematiche che stiamo attraversando.
Intanto aspettiamo; che le segreterie nazionali possano esprimere la loro valutazione, che i tavoli regionali possano indicare una scelta e che le segreterie provinciali e cittadine possano prenderne atto e superare finalmente personalismi e tatticismi inutili al bene della città.
L’impressione che però abbiamo è che “questo matrimonio non s’ha da fare”, che una scelta univoca per la guida della città non sia neanche all’orizzonte e che nonostante i nomi posti sul tavolo delle trattative, le aspirazioni personali e le faide interne ai partiti impediscano qualsiasi tipo di accordo.
Una scelta che in realtà risulterebbe anche facile se i requisiti richiesti ad un candidato sindaco sono quelli di esperienza, spessore politico e culturale ma è evidente che le ingerenze esterne, i tatticismi politici e le ambizioni di alcuni prevalgono sulla necessità di dare un serio contributo alla rinascita di Brindisi. Una situazione stantia che rischia di riconsegnare le chiavi di questa città ad un centrosinistra Emiliano dipendente che, come abbiamo avuto modo di sperimentare sulla nostra pelle in questi anni, ha una visione Bari-centrica del futuro della Puglia e che sottrae al nostro territorio risorse importanti per il suo sviluppo.
Non è possibile che ancora una volta gli interessi di una comunità intera siano scavalcati da quelli dei singoli e non vogliamo neanche immaginare che i fondi del PNRR, che nei prossimi anni garantiranno un concreto sostegno alla realizzazione di progetti e infrastrutture fondamentali per la crescita della città, rappresentino un piatto così succulento che un piccolo branco di lupi affamati vuole tenere per se.
Intanto anche noi aspettiamo; che un gruppo di uomini e donne, forse idealisti e sognatori ma intraprendenti e capaci, possa prevalere alla prossima consultazione elettorale e portarci fuori da questo pantano in cui stiamo affondando.