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PD Brindisi:Le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Riccardo Rossi riguardo le motivazioni che sarebbero alla base della decisione di non dimettersi dall’incarico di Sindaco lasciano sbigottiti ed interdetti.

Si tratta, a nostro avviso di argomentazioni strumentali tese a resistere in una carica, pur  nella piena consapevolezza di non possedere più il sostegno dei partiti e dei movimenti  che lo hanno sostenuto fino alla scelta personalistica di subordinare l’adesione alla  coalizione progressista alla circostanza che fosse lui stesso il candidato sindaco  prescelto. 

Il fatto che sarebbero in scadenza il Peba, il Pums ed il Piano di Rigenerazione della  Costa non costituisce assolutamente ostacolo alle dimissioni. Pur volendo tralasciare che  tali atti sono privi di una “data di scadenza”, è noto che essi, non rivestendo carattere di  urgenza ed inderogabilità, possono essere discussi in consiglio comunale soltanto fino al  30 marzo prossimo. Pertanto Rossi può tranquillamente rassegnare le dimissioni già in  giornata per poi partecipare ugualmente al consiglio comunale da tenersi entro la  suddetta data.  

Siamo certi, invece, che sia frutto della particolare confusione del momento la  motivazione di non dimettersi perché “siamo in procinto di bandire molte gare per il  PNRR”. Una delle qualità di questa amministrazione è stata rappresentata dalla netta  recisione tra indirizzo politico ed attività gestionale. Pertanto non comprendiamo come si  possa motivare la scelta di permanere nella funzione politica di Sindaco con il fatto che la  struttura dirigenziale – come è sua esclusiva prerogativa – dovrà emanare i bandi di gara  per l’aggiudicazione dei lavori finanziati dal PNRR.  

Ancora più strumentale, infine, è il tentativo di spiegare la volontà di permanere sulla  poltrona di primo cittadino con la circostanza che sia in piedi la trattativa con il Governo  per la sottoscrizione dell’accordo previsto per i comuni in riequilibrio. Innanzitutto va  rimarcato che la risposta del Governo alla proposta del Comune non è ancora arrivata e,  ad oggi, è ignoto quando arriverà. Solo quando il Comune riceverà tale risposta sarà  possibile avere contezza dell’eventuale esistenza di una data entro cui andrà approvata in  Consiglio Comunale. Ma ciò cambia poco in riferimento alle dimissioni: se la proposta  andrà approvata entro la data delle elezioni, se ne potrà sempre occupare il commissario;  se, invece, la risposta del Governo andrà approvata in un tempo maggiore, sarebbe più  corretto che fosse la prossima amministrazione a decidere cosa fare, visto che la scelta  inciderà sulle future casse e sulla cittadinanza.  

In ogni caso nemmeno quest’ultima rappresenta una buona scusa per non dimettersi.  Il Partito Democratico, pertanto, chiede a Riccardo Rossi un atto di dignità politica e di  tutela dell’Istituzione che va rispettata in ogni caso, con le immediate dimissioni dalla 

carica di Sindaco e l’impegno a definire nell’arco temporale dei venti giorni, previsti dalla  legge per essere definite, tre importanti questioni: mettere in sicurezza la Brindisi  Multiservizi, garantire lo svolgimento di manifestazioni sportive di assoluto prestigio per il  nostro territorio (quali la Brindisi-Corfù, il mondiale di motonautica, la Coppa del  Mediterraneo di scherma ed il campionato internazionale di tango) e il perfezionamento di  un patto a tutela del territorio che porterà alla riqualificazione del parco Cesare Braico.  

Nelle more della definizione di queste proposte e della definitività delle dimissioni  richieste, gli assessori del Partito Democratico hanno rinunciato, già da oggi, agli  emolumenti previsti per le proprie funzioni.  

 

Francesco Cannalire, segretario cittadino Partito Democratico Brindisi

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