Dopo quasi 5 anni il Partito Democratico e il Sindaco Riccardo Rossi rompono la consolidata alleanza, a seguito del veto dello stesso PD alla ricandidatura a Sindaco di Rossi.
Non ci sarebbe nulla di troppo strano se non stessero, tutt’ora, governando la Città insieme.
La rottura era scontata in realtà: Il dire “ NO” per mero pregiudizio ideologico a centinaia di milioni di euro di investimenti e centinaia, forse migliaia di posti di lavoro, era chiaro fosse una follia e che i cittadini non lo avrebbero perdonato.
Proprio le opposte posizioni in materia di sviluppo economico della città mi spinsero, a suo tempo, ad abbandonare la maggioranza e a prendere le distanze dal Sindaco Rossi e dal suo testardo alleato, il PD.
Nessuno ha mai contestato al Sindaco di non essere stato coerente con se stesso e con la sua storia, nonostante l’evidenza dell’inopportunità delle scelte per la Città ed è per questo che oggi tengo ad esprimere vicinanza umana al Sindaco Rossi, per il trattamento riservatogli dal Partito Democratico che pretende le sue dimissioni a due mesi dalla naturale scadenza del mandato, certificando, così, il fallimento delle loro politiche condivise per quasi 5 anni di governo.
Non si fa così! La sgarbatezza umana e politica è immediatamente percepibile e mi dispiace. Anche se non sono per nulla sorpreso.
Pertanto, oggi ribadisco, a gran voce, che la politica del “NO a tutto” era evidentemente un errore che ha fatto sprecare e/o ritardare occasioni importanti alla Città.
Ma, diciamolo, il PD ci è arrivato ma in ritardo e solo grazie ad un sondaggio telefonico.
E ora, a prescindere se perseguiranno il “gioco delle dimissioni” o se sceglieranno di arrancare fino all’ultimo secondo, Brindisi, comunque, si appresta ad andare al voto per il rinnovo dell’Amministrazione comunale e chi ha governato sino ad oggi dovrà dare conto della propria condotta.
Pertanto, il Partito Democratico che conta 3 (almeno sulla carta) assessori e 8 consiglieri, inizi a spiegare alla cittadinanza, a soli due mesi dalle elezioni, le motivazioni politiche che lo ha spinto a sostenere le scelte (non) fatte per Brindisi sino ad ora e il perché oggi dimostrano una simile intransigenza nei confronti del Sindaco uscente.
A questa incoerenza mi chiedo cosa escogiterà il PD per essere credibile in campagna elettorale, considerato che risulterebbe inverosimile se si riproponesse ai brindisini con una lista composta dagli amministratori dei quali loro stessi hanno certificato il fallimento.
Lorenzo Guadalupi
Consigliere Comunale Italia Viva Brindisi