In Italia le giocate d’azzardo sono aumentate dell’800% in 20 anni, arrivando a superare i 110 miliardi di euro nel solo 2019. Ma l’azzardo è tutt’altro che un gioco: dietro le luci delle slot machine o degli schermi di computer e cellulari molto spesso si nasconde l’inferno delle dipendenze, la rovina economica e umana di persone e famiglie, la presenza pervasiva della criminalità organizzata. Sull’argomento, proseguono le iniziative organizzate dall’Amministrazione Comunale di Mesagne nell’ambito del programma promosso in occasione della 28esima “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” che si è svolta lo scorso 21 marzo a Milano e alla quale la Città di Mesagne ha partecipato con una delegazione istituzionale.

Martedì 28 marzo, alle ore 17 presso l’auditorium del Castello comunale di Mesagne, Giulia Migneco – autrice della pubblicazione edita da “Altreconomia” insieme a Claudio Forleo e responsabile della comunicazione per “Avviso Pubblico” – presenta il libro “La pandemia da azzardo. Il gioco ai tempi del Covid: rischi, pericoli e proposte di riforma”. L’evento è patrocinato da Avviso Pubblico, enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie.

Partecipano per i saluti istituzionali:

Antonio Matarrelli, sindaco della Città di Mesagne;

Michele Abbaticchio, vicepresidente di Avviso Pubblico;

Anna Maria Scalera, assessore comunale ai Percorsi di Legalità.

Intervengono:

Antonio De Donno, procuratore capo della Repubblica di Brindisi e presidente dell’Osservatorio di Eurispes su giochi, scommesse e azzardopatie;

Domenico Suma, direttore del Dipartimento di Salute Mentale ASL di Brindisi;

Gianluca Budano, direttore Consorzio BR3 e coordinatore provinciale di “Avviso Pubblico”;

don Pietro De Punzio, Arcidiocesi di Brindisi.

Il libro fa il punto sullo stato dell’arte prima del Covid-19; sull’evoluzione della normativa, in attesa della legge di riordino nazionale; sul buco nero del gioco online, un pericoloso fenomeno ancora poco conosciuto; sull’iceberg della dipendenza da gioco, con un’offerta ancora troppo estesa; sull’acclarata predilezione delle mafie verso il gioco d’azzardo, “il secondo affare dopo la droga”; sui regolamenti e le soluzioni a livello di enti locali. Nella seconda parte si spiega, invece, che cosa si intenda per “pandemia da azzardo”: nello scenario post-pandemico descritto, il Coronavirus ha fatto irruzione, generando effetti non solo sulla quantità delle giocate e sul gettito che genera, ma anche sul “mercato” dell’azzardo e sui giocatori, con la nascita di nuove dipendenze e l’evoluzione degli interessi mafiosi. Nell’ultima parte gli autori si chiedono se sia possibile cambiare rotta e riformare il settore, formulando proposte di azioni concrete da mettere in atto a livello nazionale e locale.