“Si sta perdendo un’altra ottima occasione per giocare di squadra e far vincere Taranto e la Puglia con i Giochi del Mediterraneo 2026. Tutto ciò sacrificato per la vanagloria del Ministro Fitto, evidentemente in vena di vendetta politica dopo la sconfitta alle scorse regionali. Davvero non si riesce a comprendere l’atteggiamento del Governo se non interpretandolo attraverso una logica vendicativa e ricattatoria.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico eletto nel collegio di Taranto.
“Fitto lancia accuse e ultimatum per nascondere la verità: da più di tre anni Taranto aspetta di vedersi assegnate le risorse sufficienti per portare avanti le progettazioni ed aprire i cantieri. Dei 200 milioni di euro necessari, ad oggi ne risultano stanziati solo 150, arrivati solo grazie all’impegno del PD e del sottoscritto. E persino di queste somme si aspetta dallo scorso marzo il DPCM per l’effettiva ripartizione ed erogazione. Un fatto ancor più scandaloso se si osserva con quanta solerzia e generosità si stanno finanziando i Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina. Al Nord sono già stati assicurati 2,5 miliardi di fondi pubblici. Per i Giochi del Mediterraneo di Taranto, che costa meno di un decimo, nemmeno si è riusciti a coprire il fabbisogno.”
“Da Fitto e dal Governo nazionale, poi – continua Pagano – non sentiamo di dover prendere lezioni. La Regione Puglia e i suoi uffici, così come il Comune di Taranto, sono gli unici enti che finora hanno fatto qualcosa di concreto per l’organizzazione dei Giochi. Allora capisco che ormai il Ministro Fitto sia completamente genuflesso ai diktat settentrionalisti della Lega, indispensabile alleato di Governo della Meloni, ma addirittura arrivare a sabotare un evento internazionale che sarà ospitato da quella che è anche la sua terra, mi sembra una forma di accanimento sadica e non necessaria. Invece che alimentare i suoi rancori verso un popolo, quello pugliese, che lo ha elettoralmente respinto per buonissime ragioni, si sforzi di restituire qualcosa di buono a Taranto esercitando al meglio il suo ruolo e il potere che gli è stato dato.”