Alessia Tondo a Mesagne per “Manovella in fest”
Venerdì 21 aprile, ore 21, il terzo appuntamento della rassegna “Manovella in Fest” presso Officine Ipogee di Mesagne. Rassegna organizzata da Arci La Manovella e Zero Nove Nove con il sostegno di Nuovo Imaie. Dopo i concerti di Alessandro D’Alessandro e Claudio Prima & Se.Me., spazio ad Alessia Tondo che presenterà l’album “Sita” prodotto da Ipe Ipe Music.
Ingresso gratuito, preferibile prenotazione.
Patrocinio del Comune di Mesagne (BR)
Dall’infanzia nel gruppo Mera Menhir alla popolarità internazionale con il Canzoniere Grecanico Salentino, Alessia Tondo è una delle voci più belle e significative del panorama pugliese. È stata lanciata dai Sud Sound System, a soli tredici anni è diventata voce solista dell’Orchestra della Notte della Taranta (ha duettato con tutti gli ospiti e con i maestri come Mauro Pagani, Goran Bregovic, Giovanni Sollima, Phil Manzanera, Carmen Consoli, Raphael Gualazzi), ha collaborato con l’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna, i Radiodervish, Michele Lobaccaro, Ludovico Einaudi (per il quale ha scritto il testo della fortunata Nuvole bianche), Admir Shkurtaj e molti altri.
Sita, è il suo primo lavoro da solista con il quale decide di uscire finalmente allo scoperto per dire la sua e dare la propria “visione” della musica popolare con dei brani originali, scritti di suo pugno, in cui affida la sua voce a originali intrecci vocali e a delle ballate, tutte in dialetto salentino per raccontare con più verità la propria radice e identità. Un gioco di voci, controcanti e sussurri che qua e là strizzano l’occhio al Brasile, al cantautorato intimo di Drake e alla malinconia di certe ballads di Tom Waits ma che non perdono mai di vista la radice da cui provengono.
Un lavoro prezioso, intimo ma al tempo stesso universale, magico e profondo; uno dei rari esempi in cui la cultura popolare, nello specifico quella del Salento da cui Alessia Tondo proviene, è personalizzata e trasfigurata in chiave visionaria.
Il disco ha vinto il Premio Loano Giovani 2021 ed è stato segnalato da Il Giornale della Musica tra i 10 migliori album del 2021. Sita in dialetto significa melograno, frutto prezioso ed elegante che in tutta l’area del Mediterraneo è simbolo di buon augurio incontro e condivisione. E così Sita svela un volto misterico e terapeutico della musica popolare come una forma di esorcismo contro i cattivi pensieri, un rito di guarigione catartico che si compie ogni volta attraverso le parole e la sua musica.
Un lavoro che, anche nel concerto che la accompagna, si basa sulla semplicità – solo apparente – e sulla verità della sua voce meravigliosa accompagnata dalla chitarra, dai tamburi a cornice e dalla collaborazione di una loop machine che ne arricchisce l’espressività. Brani originali, parole e musica, che riprendono i modi della tradizione e li trasfigurano in una sorta di camerismo che ha l’eleganza della musica colta e l’emozione di quella popolare. Passato e futuro, tradizione e avanguardia, quotidiano ed eterno in un esperimento audace, enigmatico, rivelatorio.
Sita è la mia personale narrazione del rito di guarigione. Tutti i riti di guarigione in tutte le tradizioni sono accompagnati da una narrazione, un racconto, delle musiche. La narrazione aiuta ad esorcizzare il male. Sita è il mio buon augurio affinché ognuno trovi la propria narrazione del rito di guarigione, che ciascuno possa raccontarsi di poter guarire e intraprendere il cammino che dall’ombra e il buio porterà alla luce e alla guarigione. Ed è un augurio affinché si abbattano le distanze e ci si senta uniti.
Prossimi appuntamenti
MANOVELLA IN FEST
21.04 Alessia Tondo
28.04 Francesco Cusa e Giorgia Santoro
12.05 Yarákä
Info +393495351946