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BRINDISI.Chiarimento di Marchionna sulla vicenda Santa Teresa

Considerata l’ossessiva attenzione di un candidato sindaco verso la mia persona, evidentemente finalizzata a nascondere un vuoto di contenuti e una inammissibile ignoranza delle cose, mi vedo costretto – per una sacrale forma di rispetto verso i cittadini – a chiarire alcune questioni legate al mio incarico di amministratore unico della Santa Teresa SpA, società partecipata della Provincia di Brindisi. Con l’occasione informo i cittadini che questa è la prima e ultima volta che risponderò alle sollecitazioni di chi, infischiandosene dei problemi di questa città, è interessato solo a giocare una partita personale, con argomentazioni tra l’altro intrise di bieco populismo e inesistente aderenza alla realtà.

Nel merito delle accuse rivolte da parte del suddetto candidato sindaco, preciso che la nomina ad amministratore unico della Santa Teresa SpA è avvenuta nel giugno del 2017 (quando Riccardo Rossi non era ancora stato eletto) ed è stata effettuata a valle di un avviso pubblico a cui hanno partecipato sette candidati e in cui sono risultato primo nella graduatoria di merito per punteggio ottenuto. Dopodiché, nel 2020 il presidente della Provincia Riccardo Rossi, in piena pandemia, ha ritenuto opportuno rinnovare l’incarico tenuto conto dei risultati conseguiti in termini di risanamento e stabilizzazione del personale. Una scelta in continuità, peraltro replicata in società partecipate da altri enti.

Rispetto alle eccezioni che quel candidato sindaco ha sollevato circa la composizione della mia lista civica, per rispetto e tutela dei miei candidati non posso permettermi di scendere nel dettaglio della polemica ma posso affermare senza tema di smentita che forse dovrebbero essere altri a porsi degli scrupoli, mentre io sono assolutamente sereno e soddisfatto delle qualità umane e valoriali di chi ha deciso di scendere in campo al mio fianco. 

Confido nella memoria e nella capacità di discernimento dei brindisini, che conoscono bene la storia recente di questa città. Noi vogliamo una città solidale, vogliamo unire la comunità. Brindisi non ha bisogno di seriali avvelenatori di pozzi. Non ha bisogno di gente che gioca sulla rabbia e la frustrazione delle persone.

Che si tratti di una strategia elettorale senza capo né coda, finalizzata solo a solleticare gli istinti più deteriori, trova conferma nelle poche e squinternate proposte di quel candidato sindaco che, dopo aver attaccato per cinque anni l’amministrazione uscente, definita come quella del “no”, adesso si professa contrario agli investimenti nell’eolico off-shore, nel fotovoltaico, nei depositi di carburanti di transizione. È proprio questo modo di fare politica che ha affossato la città: non è possibile tollerare atteggiamenti spregiudicati già testati in passato.

Contrastare questo modus operandi – contrapponendo una seria politica del fare – è il motivo per il quale ho deciso di impegnarmi in questa difficile battaglia politica. Andiamo oltre.

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