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BRINDISI.“Il mio libro va in biblioteca. Dialogo dell’autore con l’Altro da sé”. Al Museo Ribezzo si presenta il libro “Da grande…vorrei fare il genitore”.

Al Museo Ribezzo di Brindisi, in piazza Duomo, martedì 2 maggio, alle ore 17.30, nell’ambito della rassegna culturale “Il mio libro va in Biblioteca. Dialogo dell’autore con l’altro da sé”, organizzata dal Polo BiblioMuseale di Brindisi, diretto dall’arch. Emilia Mannozzi, si presenterà il libro di Elvira D’Alò e Antonella Mastro “Da grande…vorrei fare il genitore”.

La rassegna, come è noto, propone percorsi di approfondimento fra arte, letteratura, saggistica e attualità, in cui gli Autori conversano sui contenuti della propria opera con un “Altro da sé” (uomo, donna, amico/a, familiare, etc.) alla ricerca del proprio vero “volto”, poiché l’uomo si realizza pienamente ed esiste autenticamente solo nel rapporto con l’altro da sé, l’altro “io”, unico modo per ritrovare, in fondo all’animo, “l’uomo nell’uomo”.  

Dialoga con le Autrici: Valeria Cordella Arcangeli (giornalista).

Modera: Renato Rubino.

Il libro

“Da grande … vorrei fare il genitore” è una raccolta preziosa di materiali prodotti durante l’esperienza Scuola genitori, realizzata in diversi Istituti scolastici della provincia di Brindisi dalle pedagogiste cliniche Elvira D’Alò e Antonella Mastro, professioniste formate per realizzare principi e teorie proprie della Scienza pedagogica. È un vero e proprio report di narrazioni esperienziali, di riflessioni sugli stili educativi, sulla intercettazione dei bisogni e delle incertezze che disorientano e preoccupano la famiglia e sui differenti atteggiamenti nell’esercizio della genitorialità. Il materiale raccolto permette di riflettere, di condividere la necessità di proseguire sul solco tracciato e di tenere sempre acceso un faro sulla evoluzione sociologica e culturale della famiglia nelle sue specificità. Le autrici, proprio sulla base delle esperienze realizzate, degli ascolti in diretta delle mamme e dei papà nelle ore trascorse insieme nei Laboratori, evidenziano i disagi emotivi più o meno intensamente vissuti e percepiti da ciascuno. Sottolineano come il sostegno alla genitorialità mira a incoraggiare i genitori a pensare sempre con la propria testa di fronte ai problemi educativi, senza affidarsi ciecamente alle opinioni altrui.

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