Giungono presso la sede Provinciale Adoc Uil di Brindisi, con una certa frequenza, numerose segnalazioni di cittadini indispettiti dalle richieste di pagamento recapitate dalla Polizia Locale di Brindisi per infrazioni al codice della strada molte delle quali relative all’anno 2019. Lo stato d’animo, dei destinatari, non sarebbe giustificato se non fosse per il fatto che parliamo di multe già pagate con relativa conservazione della ricevuta di pagamento, ma non per tutti è andata così. È il caso degli eredi di persone scomparse, impossibilitati a risalire alla relativa documentazione, così come per coloro i quali a seguito di un trasloco e/o trasferimento, non riescono a reperire la documentazione essendo, quindi, costretti a pagare due volte somme ben al di sopra di quelle originarie parliamo di oltre cento euro per un divieto di sosta. Alquanto discutibili, inoltre, le modalità di acquisizione, presso la sede del comando di Polizia locale, della documentazione relativa al pagamento effettuato in origine che avviene senza alcuna liberatoria e/o ricevuta di avvenuta consegna. Ci chiediamo da cosa scaturisce una tale mole di accertamenti, nonostante gli avvenuti pagamenti, e se le disfunzioni della pubblica amministrazione possano continuare a ricadere esclusivamente sui contribuenti senza che chi ha responsabilità ne risponda direttamente del suo operato. Una situazione divenuta atavica che ha contribuito a rendere conflittuale il rapporto tra cittadini/ contribuenti e pubblica amministrazione alimentando contenziosi legali e sfiducia nelle istituzioni. Speriamo, per il bene di tutti, che qualcuno si faccia carico di queste situazioni e che tali problematiche assumano un ruolo non marginale nell’agenda politica della prossima amministrazione comunale.