Abbiamo bisogno di tutte le risorse che su questa città convergono, investono e credono”

In una sala del Maxi Cinema Andromeda traboccante di entusiasmo è andata in scena la convention del centrodestra, durante la quale sono state presentate alla città le liste a supporto della candidatura a sindaco di Pino Marchionna. Per l’occasione sono intervenuti il vice-presidente del Senato Maurizio Gasparri, il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon, il sottosegretario alla Salute e coordinatore regionale di FdI Marcello Gemmato, la vice-presidente del gruppo FdI alla Camera Elisabetta Gardini, il presidente della commissione Cultura al Senato e coordinatore regionale della Lega Roberto Marti, il commissario regionale di Fi e deputato Mauro D’Attis, il consigliere regionale e commissario per la Puglia di Azione Fabiano Amati, il segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano Corrado De Rinaldis Saponaro.

Per l’occasione, il candidato sindaco Marchionna ha definito la geometria della coalizione e ha tratteggiato l’idea di città trasposta nel programma, che è imperniata su un nuovo patto tra Comune e cittadini volto a ristabilire un rapporto di fiducia: «Sono consapevole – ha affermato Marchionna – dell’importanza della posta in palio per la città e per gli equilibri più generali sovraordinati. Qui è plasticamente visibile la rappresentazione della volontà di governare in maniera concreta ed efficace una città abbandonata a se stessa da almeno quindici anni. Abbiamo da sconfiggere il più temibile dei nemici, che è l’astensionismo. In giro c’è grande disamore nei confronti delle istituzioni. Dobbiamo convincere i cittadini che vogliamo iniziare una nuova era in cui il Comune si apra all’ascolto e al confronto con gli altri enti che sovrintendono a questioni particolarissime di questa città come quella del porto. Abbiamo bisogno di una interlocuzione forte con la grande presenza industriale, che è stata sostanzialmente respinta quasi che portasse con sé lo sterco del diavolo. Abbiamo bisogno di tutte le risorse che su questa città convergono, investono, credono. Assieme a tutti i partiti della coalizione, nel programma abbiamo indicato un primo obiettivo: affrontare il problema del disagio giovanile. È intollerabile che questa città perda mille abitanti l’anno. Io penso ad una Brindisi originale e distintiva perché se lo può permettere, perché da nessuna parte ci sono un porto, un aeroporto, una ferrovia e una rete stradale a percorrenza veloce tutti nello stesso posto, a poche centinaia di metri l’uno dall’altro. Questo è un posto fatto appositamente per attrarre. Tutto questo significa prodotto interno lordo, aumento di occupazione qualificata. Rispetto agli investimenti, in Puglia e non solo, noi non siamo secondi a nessuno. Voglio ringraziare i 192 candidati che sono scesi in campo a sostegno della mia candidatura e concludo con una battuta: noi siamo pronti a governare questa città con il contributo del governo nazionale ma il nostro grande obiettivo, che poi è il mio sogno, è vincere con una marea di gente che viene a votare perché questo starebbe a significare che hanno apprezzato la nostra proposta e che si fidano di noi».

Una voglia di vincere che l’on. Mauro D’Attis ha voluto rimarcare, rivendicando la bontà della scelta del candidato sindaco effettuata: «Ciao Brindisi mia – ha esordito il parlamentare brindisino -. Questa è una città strategica, e lo è ancora di più in questo periodo. Lo dico a tutti: io voglio vincere. Voglio che a Brindisi si affermi una classe dirigente in grado di fare da sé, che non dipenda dal presidente della Regione di turno. Questa coalizione si è ritrovata attorno ai grandi temi di questa città, rispetto a tutti i no che abbiamo contrastato in questi anni ed a tutti i sì che condividevamo. Abbiamo lavorato per cercare la migliore soluzione possibile: ecco perché siamo arrivati a Pino Marchionna. Voglio ringraziare tutti i dirigenti politici che, a volte anche con sofferenza, hanno operato per giungere a questo accordo che ci restituisce una coalizione forte in termini di numeri e di idee. Brindisi è stata capace di fare cose stratosferiche, di scrivere pagine belle: una di queste l’ha scritta proprio Pino Marchionna. Ebbe il coraggio di aprire le porte della città a oltre ventimila albanesi e Brindisi in quel modo compì uno dei gesti più importanti della storia recente. A tutti i colleghi qui presenti, che quotidianamente combattono con me battaglie in Parlamento e al Governo, chiedo di prendere per mano questa città». 

A riconoscere la candidatura di Marchionna come la migliore possibile è stato anche il coordinatore regionale di FdI e sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato: «Abbiamo voluto questa candidatura, che è giunta a valle di una lunga gestazione. Possiamo dire però che questo parto travagliato ha determinato la scelta del migliore candidato, che è Pino Marchionna. Non può essere sottaciuta l’importanza dell’unità del centrodestra, ma anche dell’allargamento del perimetro a contaminazioni come quella portata dal consigliere Amati, che da persona intelligente si pone in maniera critica verso lo schieramento in cui militava precedentemente. Tutti quanti abbiamo compreso l’importanza di dover uscire da un isolamento nel quale Brindisi è caduta».

Uno degli interventi più critici verso l’amministrazione comunale uscente è stato effettuato proprio dal commissario regionale di Azione, Fabiano Amati: «Sono contento di essere qui perché abbiamo scelto assieme un candidato sindaco degno delle sfide che attendono Brindisi. In questi lunghi cinque anni di amministrazione della città di Brindisi abbiamo osservato gli orpelli mortiferi dell’ideologia. Si è governata questa città assumendo un atteggiamento da narcisismo etico. Pino Marchionna è invece un uomo che come me è affascinato dai programmi, è un riformista, un uomo attento al progresso. Lo sviluppo industriale, in questa fase storica, si lega con l’ambizione ambientale. Per la prima volta abbiamo l’opportunità di dire dei sì che ci risarciscono di tutta l’attività industriale data a questa città, che però era nociva. Questi ‘sì’ che vogliamo dire adesso risarciscono la città. Marchionna accoglierà l’idea dei sì con ragione e pertanto sarà il sindaco del risarcimento per questa città». 

Maurizio Gasparri, vice-presidente del Senato nonché responsabile nazionale degli Enti locali per Forza Italia, si è speso molto affinché si trovasse una sintesi attorno alla figura di Marchionna ed è stato uno dei più convinti sostenitori della necessità di andare oltre il perimetro classico del centrodestra: «Ho seguito la vicenda di Brindisi e posso dire che c’è stata la volontà di andare oltre i confini. Questa non è una cosa che ho inventato io: un pugliese illustre come Pinuccio Tatarella, nel 1996 teorizzò che dovessimo andare oltre quello che all’epoca si chiamava il Polo, aggregando altre forze moderate, liberali, cattoliche. L’ultimo sindaco del centrodestra, in questa città, è stato Mimmo Mennitti. Adesso ci riproponiamo con Marchionna, persona esperta di politica amministrativa e uomo di cultura. Ecco, speriamo che il giallo di questa vicenda sia a lieto fine, che al posto di un colpevole ci sia un salvatore della città di Brindisi. Da qui può partire un’inversione di rotta in Puglia».

Un concetto, quest’ultimo, ribadito dal coordinatore regionale della Lega, sen. Roberto Marti: «Spesso, in questi anni, ci siamo presentati in maniera divisa. Abbiamo lavorato perché a Brindisi il centrodestra fosse unito, così da recuperare il nostro elettorato. Il governo nazionale sarà proteso verso la crescita di questa meravigliosa città, che ha però bisogno di una visione. Per questo abbiamo optato per una persona di visione, di cultura, di esperienza come Marchionna, che può dare serenità a questa comunità e può tenere unito il centrodestra aprendolo a nuovi contributi. Brindisi deve cessare di essere il fanalino di coda della Puglia. Vincendo a Brindisi ci prepareremo a conquistare la Regione e il Comune capoluogo. Avanti tutta, vinciamo al primo turno!».

Il segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano, Corrado De Rinaldis Saponaro, ha voluto tracciare le direttrici lungo le quali sviluppare la Brindisi del futuro, riprendendo il concetto di città-governo: «Siamo qui perché abbiamo raggiunto una piena convergenza programmatica. Purtroppo la provincia di Brindisi fa registrare uno dei Pil più bassi d’Italia. Questo significa che il territorio e la città si sono chiusi. Noi vogliamo aprire la città attraverso il concetto di città-governo, che si interseca con un’area più vasta come quella ionico-salentina. Dobbiamo tornare, con l’aiuto della Comunità europea, alle politiche di coesione. Dobbiamo puntare su poli di alta specializzazione: per Brindisi penso a hub dell’energia e del turismo. Il nostro entusiasmo deve essere il vento che gonfia le vele dell’imbarcazione guidata da Pino Marchionna per arrivare alla vittoria di Brindisi».

Anche la vice-presidente del gruppo di FdI alla Camera, Elisabetta Gardini, si è soffermata sul programma della coalizione: «È un programma straordinario, che mi ha coinvolta ed emozionata perché mette al centro le persone, i giovani, le potenzialità di una città bellissima. Brindisi, con Pino Marchionna, sono certa che ce la farà e voglio tornare qui a festeggiare con tutti voi».