«Siamo impegnati con la Farnesina per avere chiarezza. Continueremo con dedizione a seguire la vicenda»
Quali sono le responsabilità educative dei genitori e quali quelle delle istituzioni nei confronti dei figli? Di chi è la colpa se i nostri figli si trasformano in vittime o carnefici? È «Il nodo» da sciogliere per tentare di comprendere qual è il passaggio che porta a diventare molestatori, che insinua silenziosamente il bullismo nelle scuole e nella quotidianità di bambini, adolescenti, giovani.
«Il nodo» è lo spettacolo che il 25 aprile chiuderà la stagione di prosa del Comune di Fasano organizzata dall’amministrazione in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. L’appuntamento è al cinema teatro Kennedy (porta ore 20, sipario 20.30). Un’opera intensa sul bullismo e sul rapporto genitori-figli. A portare in scena «Il nodo» di Johnna Adams per la regia di Serena Sinigaglia sono Ambra Angiolini e Arianna Scommegna.
«Il nodo» è ambientato in una classe di prima media della scuola pubblica di Lake Forest, piccolo centro abitato nei dintorni di Chicago. Ma il “dove” non è importante, importante è il “quando” e soprattutto il “perché”. La scena è quella di un’aula di una scuola pubblica. È l’ora di ricevimento per una insegnante di una classe di prima media. È tesa, ha la testa altrove, è in attesa di una telefonata che non arriva mai. Al colloquio si presenta inaspettatamente la madre di un suo allievo. Vuole parlarle, ma non sarà un dialogo facile. Suo figlio alcuni giorni prima è stato sospeso, è tornato a casa pieno di lividi e lei vuole a tutti i costi capire il perché. È stato vittima di bullismo o forse lui stesso è stato un molestatore. Forse l’insegnante l’ha trattato con asprezza. Sciogliere questo nodo, cercare la verità è l’unica possibilità a cui aggrapparsi. Perché, come conseguenza del fatto, il figlio ha commesso qualcosa di tremendo, di irreparabile. E solo un confronto durissimo tra le due donne potrà dare un senso al dolore, allo smarrimento e al loro reciproco, soffocante senso di colpa.
«Questo spettacolo è stato scelto per la fortissima valenza educativa e per l’elevato tenore emotivo che lo caratterizza – dice l’assessore alla Cultura Cinzia Caroli –. Le bravissime attrici in scena accompagneranno lo spettatore a riflettere sulle dinamiche tra ragazzi, sui non detti e sulle difficoltà di relazione tra ragazzi e adulti e tra adulti. Vorremmo in sala tanti genitori e soprattutto i ragazzi (che finora hanno comunque partecipato in molti e con entusiasmo). Il Nodo chiude una rassegna che ha registrato numeri incredibili. Il comune di Fasano si distingue rispetto ad altri comuni della Puglia per il numero elevato di abbonati alla rassegna teatrale curata dall’ amministrazione. Quest’anno abbiamo toccato quota 440. Agli abbonamenti si aggiungono i biglietti di volta in volta venduti al botteghino e in più di un’occasione si è sfiorato il tutto esaurito con circa 700 presenze per rappresentazione. Siamo soddisfatti per questi risultati che ci ripagano del certosino lavoro di studio, ricerca e selezione di opere non solo belle, ma ricche di importanti ripercussioni, opere in grado di toccare l’animo dello spettatore con attori a dir poco eccezionali. L’appuntamento è al prossimo anno con la nuova rassegna di prosa che vedrà in città opere eccezionali e nomi molto noti al grande pubblico».
Info: www.teatropubblicopugliese.it