«Sharm El Sheikh (11,5%), Costiera Amalfitana (11,2%) e Barcellona (10,2%) sul podio delle scelte degli italiani, mentre Usa, Argentina e Brasile rimangono sul podio dei turisti extra-Ue che visiteranno il nostro Paese» sottolineano gli analisti della piattaforma Vamonos-Vacanze.it

«Al ponte di Pasqua gli italiani preferiscono la settimana intera» mettono in evidenza i responsabili di Vamonos Vacanze (www.vamonos-vacanze.it), il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo.

Dove andranno? Sharm El Sheikh (11,5%), Costiera Amalfitana (11,2%) e Barcellona (10,2%) sul podio. Seguono poi Amsterdam (9,8%), Lago di Garda (9,5%), Dubai/Abu Dabi (8,3%), Canarie (8,2%), Giordania (5,5%), Miami (4,2%), Bahamas (4,2%), Capo Verde (3,8%) e Cuba (3,3%), rileva il tour operator.

Merito anche delle incredibili occasioni su queste destinazioni. Ad esempio la Pasqua sul Mar Rosso a Sharm El Sheikh su Vamonos-Vacanze.it la si può acquistare all’imbattibile prezzo di 1.199 euro (dall’8 al 15 aprile) e per chi vuole viaggiare da solo c’è la Pasqua a Capo Verde (anche in camera singola senza costi supplementari) all’incredibile prezzo di 1.398 euro per 7 notti (anche in questo caso dall’8 al 15 aprile).

Nel frattempo, sempre per le vacanze pasquali, l’Italia si conferma tra le mete europee preferite degli stranieri: dal 9 al 15 aprile 2023 —secondo i dati dell’ENIT— ne arriveranno 142 mila, tra cui 36 mila statunitensi, che trascorreranno nel nostro Paese almeno 7 notti, (+29% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente).

Anche uno studio a campione promosso da Vamonos-Vacanze.it evidenzia  la leadership del turismo inbound americano: tra i Paesi extra-Ue dal quale maggiormente partirebbero (propensione al viaggio) i turisti per venire nel Belpaese, sul podio ci sono infatti Stati Uniti con il 29% della propensione ad intraprendere il viaggio, Argentina (27%) e Brasile (26%). Seguono India (23%), Cina (20%), Giappone (18%) e Corea del Sud (17%).

Nell’ambito dei Paesi europei, sul podio troviamo invece Francia con una propensione del 79%, Spagna (64%) e Regno Unito (53%). A seguire Olanda (49%), Germania (45%), Austria (38%) e Svizzera (35%).

E tra le città preferite —oltre Roma e Milano— ci sono anche VeneziaNapoliFirenze e Bologna. A Roma previsti oltre 64 mila arrivi aeroportuali internazionali (+47% sul 2022), il 45,4% del totale, mentre a Milano si prevedono 27 mila arrivi (+72,2%, l’incremento più alto rispetto alle altre destinazioni), il 19,1% del totale (dati ENIT).

«Questo è un anno senza russi, ma in compenso gli statunitensi sono in grande aumento ed hanno anch’essi una grande capacità di spesa. Ma abbiamo forti incrementi anche dalla Spagna e da nuove nazioni —come l’India e la Corea del Sud— si fanno avanti mutando totalmente la geografia del turismo, negli alberghi di lusso o nei ritiri di campagna, al mare come in montagna» commentano gli esperti di Vamonos-Vacanze.it.

Secondo i dati dell’ENIT il nostro Paese esce a testa alta, con i soli volumi spagnoli (186 mila arrivi aeroportuali previsti dall’estero) leggermente più elevati rispetto all’Italia, che si colloca così al secondo posto superando Francia (129 mila arrivi) e Grecia (55 mila arrivi).  

Lo studio dei trend del turismo inbound condotto dall’IRCM per conto del portale Vamonos-Vacanze.it su un campione di 4 mila viaggiatori internazionali di età compresa tra i 18 ed i 65 anni evidenzia infine che, rispetto allo scorso anno, il maggiore incremento nella propensione ad intraprendere un viaggio in Italia si registra nell’ambito dei turisti indiani con una propensione del 23% (l’11% di incremento sul 2022) e dei turisti sudcoreani con una propensione del 17% (l’8% di incremento).

A prendere in considerazione poi l’estate 2023, la propensione a visitare l’Italia raddoppia per Usa (60%), Brasile (58%) ed Argentina (35%) e da questi Paesi l’afflusso è caratterizzato da una forte componente di giovani under 45 (68%) e di persone che non erano mai state in Italia (57%).

«Nel 2023 ben 2,5 milioni di statunitensi visiteranno l’Italia, spendendo 2.500 milioni di euro, insomma —escludendo i voli— mille euro a testa. A seguire i francesi con un 1,3 milioni di arrivi ed una spesa media di 920 euro, per complessivi 1.200 milioni di euro, e gli spagnoli con un 1,2 milioni di arrivi ed una spesa media di 850 euro, per complessivi altri mille milioni di euro» concludono gli analisti di Vamonos-Vacanze.it.