L’odissea dei lavoratori potrebbe chiudersi dando corso al piano industriale redatto dall’azienda.
Filctem Cgil: “La recente internalizzazione del personale del 118 sia da esempio”
“La Regione non faccia figli e figliastri. Internalizzi anche i letturisti di Acquedotto Pugliese, proprio come ha fatto con gli operatori del 118”. Esprimendo tale auspicio, il coordinatore regionale Letturisti Aqp della Filctem Cgil Puglia, Franco Giancane, dà voce ai pensieri che nel giorno della Festa del Lavoro sono balenati nelle menti dei 42 letturisti dei contatori Aqp. “Lavoratori che da oltre 15 anni vivono nel limbo delle esternalizzazioni, sottoposti periodicamente ai patemi d’animo dei bandi d’appalto, nelle quali ci si aggiudica le gare risparmiando sul costo del lavoro, dei mezzi, del carburante, del vestiario. Sono lavoratori che meritano un lavoro dignitoso, una stabilità vera. La bella notizia giunta agli operatori del 118, ai quali facciamo gli auguri per aver vinto una storica battaglia sindacale, ci fa ben sperare, perché non possiamo immaginare che il presidente Emiliano nel governare la Regione faccia figli e figliastri”.
Oltre che sul buon esempio dell’internalizzazione degli operatori del 118, le speranze dei letturisti, che oggi lavorano per conto della Fimm dopo essere stati dipendenti anche della Gest, si poggiano su qualcosa di più concreto: “Il presidente di Aqp, Domenico La Forgia, ha ufficialmente chiesto alla Regione di anticipare l’internalizzazione del servizio e dei lavoratori, inizialmente prevista per il 2024”, spiega Giancane. “L’azienda ha fatto di più, inserendo l’assunzione dei 42 letturisti anche nel fabbisogno annuale del 2023 alla Regione: un documento che è rimasto finora senza risposta, nonostante la necessità avvertita da Acquedotto Pugliese di assumere non solo i letturisti ma anche le altre figure inserite in quell’atto”.
Il sindacato dunque invita la Regione a revocare il blocco delle assunzioni e a dare corso all’internalizzazione: “Da tempo abbiamo dimostrato che l’internalizzazione si tradurrebbe in un risparmio corposo per Aqp e dunque anche per il suo socio unico, la stessa Regione. È ormai maturo il tempo di dare risposte a questi lavoratori, impegnati in una battaglia ultradecennale per ottenere un lavoro decoroso, davvero stabile, non sottoposto alle turbolenze delle gare di appalto, come l’ultima in cui erano stati paventati 12 esuberi. Negli anni abbiamo visto aggiudicazioni con ribassi importanti, anche del 23 per cento, che rendevano quasi impossibile rispettare le scadenze del servizio ed il capitolato d’appalto, costringendo i lavoratori ad utilizzare la propria autovettura senza neppure il riconoscimento del rimborso chilometrico. Un vero e proprio dumping salariale subito per anni. Abbiamo dimostrato da tempo che internalizzando il servizio, oltre a garantire lavoro e dignità, Aqp produrrebbe un risparmio di circa 2 milioni di euro”.