BRINDISI.Macchia: «Sanità, impossibile garantire i livelli essenziali di assistenza presenteremo un esposto in Procura»
La chiusura dei reparti di Chirurgia a Brindisi, Francavilla Fontana e Ostuni; la chiusura del punto nascite di Francavilla mai più riaperto; la possibile chiusura di altri reparti come l’Utin (Unità di terapia intensiva neonatale), le carenze nella medicina radiologica e interventistica; la sofferenza di cardiologia ed emodinamica, lo stato di emergenza dei pronto soccorso, la drammatica situazione del settore della salute mentale. E poi le fughe di massa dei sempre meno medici rimasti. E con il danno, oltre alla beffa, di assistere a fenomeni «paradossali» come nel Reparto di Neonatologia del Perrino dove, per tenere aperto il reparto pare sia stata concordata una retribuzione di 100 euro all’ora nette più il rimborso spese per i medici che verranno da Bari a coprire i turni, in particolare quelli notturni nel reparto Utin.
E’ impossibile tenere tutte le chirurgie chiuse, non garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e i servizi urgenti per le persone oltre a tutte le altre carenze e disfunzioni segnalate nel corso degli anni dalla Camera del lavoro. La mancanza di personale sanitario ed in particolare di medici è un problema diffuso in tutte le Asl ma è incomprensibile il motivo per il quale sia insormontabile solo per l’Asl di Brindisi che gestendo in maniera confusa e approssimata la situazione rischia di far scappare anche i pochi medici rimasti. E’ impossibile peraltro rispondere alle carenze di personale con continue chiusure di reparti, blocco dei ricoveri rimandando a casa gente che ha bisogno di cure e che magari aveva già programmato da tempo interventi importanti con tutta la trafila di esami annessi e connessi, magari fatti anche privatamente pagando di tasca propria per evitare di rimanere intrappolati in interminabili liste d’attesa.
E’ ormai da tempo – ad iniziare dal Piano di riordino ospedaliero mai peraltro completato a Brindisi – che sembra esserci un «disegno» volto a cancellare la stessa Asl Br, forse per ragionare in termini di macro aree. Siamo di fronte ad una deriva drammatica che sta per diventare tragica e ci dice purtroppo sempre più chiaramente che quanto più volte abbiamo paventato, lanciando allarmi e chiedendo di scongiurare in ogni modo il profilarsi di una situazione del genere, sia purtroppo ormai conclamato: per i brindisini il diritto costituzionale alla Salute non è più garantito.
Anzi è palesemente negato. E per la riaffermazione di questo diritto combatteremo. Se non è stata sufficiente la proclamazione degli Stati generali della Sanità pubblica a Brindisi lo scorso 13 giugno; se non è bastata la grande manifestazione del 15 giugno a Bari dal titolo «Non toccateci la salute» la Camera del lavoro di Brindisi andrà comunque avanti. E non solo con la manifestazione in programma a Roma il 24 giugno.
Martedì 20 giugno alle 17.30 saremo davanti all’ospedale di Ostuni (via Villafranca 3) per una manifestazione di protesta insieme con le categorie della Fp Cgil e dello Spi.
Ma non ci fermeremo qui. Nelle prossime ore presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare lo smantellamento in atto, da ormai troppo tempo, della sanità nel Brindisino in ogni suo settore determinando ormai l’impossibilità dei Livelli essenziali di assistenza.