Un pomeriggio da dimenticare, di fuoco e di rabbia. Ancora un grave fatto violento all’interno delle carceri irpine, segnatamente nella struttura detentiva di Ariano Iripino, che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze se l’intervento degli Agenti di Polizia Penitenziaria non fosse stato tempestivo e provvidenziale. La denuncia è di Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che ricostruisce quel che è avvenuto nel pomeriggio: “Un detenuto ha dato fuoco al materasso e alle suppellettili della propria cella nella V Sezione, dove non voleva essere ristretto. Immediati i soccorsi del personale di polizia penitenziaria per spegnare l’incendio, con maschere antigas ed estintori. Denunciamo il ripetersi di eventi critici presso il carcere di Ariano, oramai divenuto teatro dì problematiche sempre più evidenti”.

Impietosa la denuncia di Capece, che esprime solidarietà ed ha parole di apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati dai poliziotti penitenziari di Ariano: “Tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che rendono sempre più difficoltoso lavorare nella prima linea delle sezioni delle detentive delle carceri, per adulti e minori. Mi riferisco alla necessità di nuove assunzioni nel Corpo di polizia penitenziaria, corsi di formazione e aggiornamento professionale, nuovi strumenti di operatività come il taser, kit anti aggressioni, guanti antitaglio, telecamere portatili, promessi da mesi ma di cui non c’è traccia alcuna in periferia”.