L’Accordo “Sanità e welfare” sottoscritto lo scorso 2 maggio da Cgil Cisl Uil con la Regione Puglia fa della partecipazione e della concertazione sociale i capisaldi di un modello esigente di relazioni sindacali, prescrittive e non meramente consultive, che potranno e dovranno fornire risposte esigibili in materia di interventi finanziari, economici e di innovazione organizzativa, per investimenti nelle eccellenze sanitarie, nelle risorse umane, nell’innovazione tecnologica e infrastrutturale, nell’organizzazione sanitaria territoriale ed aziendale.
E’ quanto scaturito dai lavori del Dipartimento Politiche sociali della Cisl Taranto Brindisi, convocato ieri dal Segretario generale Gianfranco Solazzo in sessione di studio.
Necessario diviene agire, da subito. per incrociare nell’immediato i bisogni del territorio con quelli dell’organizzazione sanitaria più in generale, insieme con un piano straordinario di assunzioni del personale necessario, anche considerano che già a livello nazionale ben 400 strutture, tra case e ospedali di comunità, saranno stralciati dal PNRR in quanto divenute di difficile attuazione, nonostante le Misure 5 e 6 ne avessero certificato la stringente necessità.
Inoltre, per il pieno coordinamento con gli altri atti di programmazione, i Piani aziendali delle Asl dovranno confermarsi coerenti con la concreta implementazione ed il rafforzamento della rete territoriale di assistenza sanitaria e socio sanitaria, nonché con l’abbattimento trasparente e non surrettizio delle Liste d’attesa sia per le analisi sia per i ricoveri, ridefinendo un progetto regionale e territoriale credibile.
Per questo devono essere attivati, con il coordinamento dell’Assessorato alla Sanità, tavoli aziendali con i Direttori Generali per monitorare trimestralmente, con un crono programma prestabilito, il rafforzamento della sanità territoriale attraverso i servizi forniti dai PTA, svolgendo un’azione di verifica dell’attuazione del PNRR e del personale da destinare alle nuove strutture.
Ciò anche a partire anche dalla rendicontazione dei 650 milioni assegnati alla Puglia con la consapevolezza che tutte le risorse finanziarie rese finora disponibili dovranno essere spese entro il 2026 ma, anche, con l’auspicio che la stessa Regione annulli il blocco delle assunzioni deciso per rientrare dal disavanzo di bilancio.
Al contempo devono essere implementati nella Asl di Taranto e nella Asl di Brindisi Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA).
Lungi, dunque, dal presentare una sorta di lista della spesa, i punti sui quali concertare dovranno riguardare prioritariamente l’abbattimento reale delle Liste d’attesa, l’emergenza/urgenza, la questione organici, la riorganizzazione della rete territoriale di assistenza.
Andrà, altresì, verificata la situazione attuale della rete ospedaliera e la sua rispondenza alle reali esistenze di specializzazioni e di posti letto nei diversi Ambiti territoriali/Distretti, così come andrà rilanciata l’iniziativa verso gli Ambiti territoriali in merito ai Piani Sociali di Zona, bloccando lo smantellamento in atto degli Uffici di Piano e dei Servizi di prossimità.
Anche gli Enti Locali vanno incalzati, sempre nella logica della partecipazione e della concertazione sociale, rivendicando il confronto sulla spesa sociale dei rispettivi bilanci.
Infine, occorrerà sollecitare la Asl di Taranto, nella persona del Direttore generale, a riscontrare la richiesta unitaria di convocazione già formalizzata, in attesa che anche nella Asl di Brindisi venga designato il nuovo management da parte della Regione Puglia.