Alla vigilia della chiusura della terza campagna di ricerca archeologica nell’area della necropoli a cremazione di Torre Guaceto, i rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali si sono immersi nelle bellezze storiche e naturali della riserva. Obbiettivo della giornata: diffondere la conoscenza del patrimonio del Parco. 

Un pomeriggio dedicato al racconto delle peculiarità di Torre Guaceto a tutto tondo. Dai suoi habitat da proteggere, ai progetti messi in cantiere per tutelarla ulteriormente e promuoverne la fruizione sostenibile, e l’importante lavoro condotto dagli archeologi per la ricostruzione della sua storia. 
Un lavoro di squadra condotto sul campo per diffondere presso i rappresentanti delle Istituzioni locali e regionali una profonda conoscenza dell’area protetta affinché ogni azione territoriale futura porti ad una sempre maggiore conservazione e valorizzazione dell’ecosistema perfetto della riserva. 
Il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta, ha fatto gli onori di casa e presentato il sistema delle strategie attualmente in atto per il Parco, il direttore, Alessandro Ciccolella è entrato nel vivo della governance, il professore Teodoro Scarano del dipartimento di Beni culturali dell’Università del Salento ha raccontato quanto scoperto sin ora nel sito della necropoli a cremazione della riserva nel quale, con il suo team, sta conducendo la campagna di scavi che chiuderà il primo luglio. 
La buona nuova annunciata è che il numero delle deposizioni funerarie portate alla luce ha superato le 60 unità e che sono emersi resti ossei. 
Gli archeologi stanno lavorando alacremente per estrarre quanti più elementi e dati possibili dal sito funerario prima della data fissata per la chiusura della campagna di scavi, al momento mantengono il massimo riserbo, ma si ha già la consapevolezza di aver fatto grandi scoperte che potrebbero cambiare l’idea che si è sempre avuta di Torre Guaceto. 
“E’ stato un grande piacere accogliere i dirigenti impegnati negli altri enti che hanno cura del nostro bellissimo territorio – ha commentato Malatesta -, spesso capita che non si conoscano le reciproche attività e ambiti di lavoro. Dobbiamo essere tutti coesi ed operare in un’unica direzione, quella della tutela e della promozione della nostra Puglia quale meta per il turismo green, culturale ed esperienziale. Ora attendiamo tutti con trepidazione di conoscere gli esiti finali della campagna di scavi archeologici. Abbiamo avuto qualche indiscrezione e siamo già profondamente soddisfatti perché siamo consapevoli che ogni euro che ricaviamo dai servizi estivi e reinvestiamo sulla riserva, in questo caso nella ricerca archeologica, produce, come riportano gli studi scientifici di riferimento, risultati sull’intero territorio 12 volte superiori alla somma spesa”.