La società ha bisogno di essere tutelata nei diritti alle famiglie e agli anziani. Per la città di Brindisi si chiede un’identità sui diritti alla persona:” Potere d’acquisto, Difesa dall’Inflazione e diritti sulla salute”, che sono per l’uomo le premesse per avere una visione di futuro. Per farlo serve costruire un’identità di popolo attraverso un “genius loci”, (Salvatore Rossi) scandagliando nel vissuto, l’anima politica del Belpaese tra la memoria del passato, del presente e in quella della visione del domani.

Oggi l’economia italiana, nonostante i duri colpi subiti, dalla pandemia alla crisi energetica, riesce a conservare un suo posto di rilievo nel mondo. Nel passato dopo fasi drammatiche che sono accaduti come nel Seicento, nel Settecento e nell’Ottocento, ben 250 anni di povertà, tutt’altro che mitici, raccontati anche da Dante, Boccaccio fino a Manzoni. La forza dell’Italia nei secoli scorsi è stata quella del saper ripartire. Il manifesto è nel ricordo del “nascimento”, immortalato da Leonardo da Vinci. 

Il 2 giugno ha festeggiato la nascita della Repubblica dopo che il popolo è uscito stremato dalle due guerre mondiali. Oggi occorre pensare del perché il 40% degli italiani non si reca più al seggio elettorale? Del perché il 40% dei cittadini non si sente più rappresentato dai partiti politici e del perché il delegato politico di rappresentanza “non dà più conto al territorio di provenienza? Sicuramente necessita una ”responsabilità politica” per costruire con le forze sane dell’associazionismo, dell’imprenditoria e della politica, “tutele e civismo”. 

L’Associazione per i diritti degli anziani di Brindisi chiede, quindi, alle Istituzioni “tutele dei diritti, protagonismo nei servizi per la salute e piani di sviluppo nazionale e non di autonomia differenziata per ripartire”. 

La via è nel saper coniugare “intelligenze, buon gusto e saper vivere”. Lo specchio del nostro ego è nel profondo essere di rispettare il valore della virtù che è insita nella “lucidità di analisi” che si orienta nella direzione di “ciò che sa fare la società che la abilita”, poiché “non è tutto bianco e nero”. Il premio nobel per l’economia 2001 Joseph Stiglitz ha rilevato più volte in “Democrazia a rischio” che occorre pensare alle riforme, dando valore a un’Europa che debba essere “politica, poi economica” (Lisa Fitoussi di Sciences Po), altrimenti saremo ostaggio da popolarismi e autoritarismi. 

Nel nostro sistema giuridico, per evitare una democrazia in pericolo, gli economisti suggeriscono l’urgenza di una riforma del capitalismo, che possa essere nella direzione “di un capitalismo progressista in cui una forma di decentramento comprenda uno sforzo comune tra imprese, terzo settore e Stato per disciplinare i processi”. Una metamorfosi, quindi, del vissuto in “un capitalismo estremo” e senza limiti che non ha funzionato, e che, quindi, richiede cambiare per garantire “protezione sociale e ambientale”. 

L’ADA di Brindisi chiede una Svolta culturale per ripartire. La necessità è nel saper investire i fondi europei e in politiche fiscali eque e adeguate ai bisogni, in particolare degli ammalati e degli anziani, altrimenti non si raggiungeranno le performance di un Welfare sociale e la società cadrà nella polarizzazione e segregazione economica, com’è avvenuto in questo primo ventennio del XXI secolo. 

Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica ha permesso un rapporto sempre più stretto non solo nelle politiche della Salute e dell’Industria, ma anche tra i consumatori e la rete internet. La novità è nella realtà virtuale, che sta rivoluzionando il mercato immergendo una maggiore interazione con il prodotto, una maggiore fedeltà al marchio, ma anche consente di offrire esperienze di acquisto personalizzate e coinvolgenti, la quale si traduce in una maggiore soddisfazione del cliente nell’acquisto di un prodotto sicuramente rispondente alle proprie caratteristiche.

Le problematiche del Mezzogiorno non hanno una specificità similare nella sua unitarietà di Paese. Il Pnrr può e deve essere una grande occasione per dare profitto e modernizzare il nostro Sud.

Anche la città di Brindisi ha bisogno di ripartire. La visione è nella svolta del voler cambiare. Il bisogno è nel voler sottolineare alla nostra politica “la cultura di un nuovo “nascimento” sulla tutela dei diritti per la nostra città portuale e aeroportuale”. A sentire l’allarme degli albergatori, all’alba della stagione estiva, bisognerebbe “puntare il dito sulle inadeguatezze riscontrate nella città”, in particolare occorrerebbe partire dai trasporti pubblici e da una ferrovia adeguata ai bisogni dei viaggiatori garantendo collegamenti rapidi tra aeroporto e stazioni che potrebbero agevolare la facilità degli spostamenti e servizi anche per i turisti, che sono nel territorio in aumento.

L’ADA (Associazione per i diritti degli anziani), fa presente  che occorre tutelare la spesa economica delle famiglie, poiché metà del bilancio familiare è in spese obbligate. Nel 2019 le famiglie spendevano per questa voce in media 896 euro al mese, il 35% del budget mensile; oggi l’esborso è arrivato a 1.304 euro, occupando quasi la metà (il 45,8%) del bilancio familiare. Si continua, purtroppo, ad avere un’Italia a due velocità con una spesa media familiare più alta nelle province autonome di Trento e Bolzano (3.450 euro mensili), mentre sono sotto la media nazionale la Sicilia, la Calabria e la Puglia (2.118 euro) che chiuderanno la Classifica. La Confesercenti ci informa che l’inflazione, pur essendo in calo, pesa ancora su famiglie e imprese. La necessità è che le famiglie possano recuperare “potere d’acquisto e capacità di consumo, quando “un’inflazione sopra il +2% fino al 2025 rischia di bruciare 10 miliardi di euro di potere d’acquisto in tre anni e quando servirebbe soprattutto dall’Europa una politica ferrea dei governi europei in particolare nel non far fallire le banche.

Sulle pensioni si è parlato tanto dell’aumento del 7,3% dall’1 gennaio scorso, ma le rendite di aggiornamento sono state modeste rispetto a un’inflazione sul 10%.

Il calo di potere d’acquisto degli italiani incide negativamente sulla crescita dei consumi e potrebbe depotenziare, di fatto, gli eventuali benefici della riforma fiscale.

Sulla sanità secondo le informazioni di puglia salute nel settore si è registrato un buco di 450 milioni di euro. A Brindisi per l’ADA è inaccettabile “Una sanità negata”: “uno stato di emergenza dei Pronto Soccorso, alla chiusura dei reparti, dalla carenza di personale sanitario, al taglio dei posto letto”, temi che sono presenti nella fotografia reale delle criticità brindisine e che chiedono sensibilità e soluzioni sulla Tutela dei Diritti per gli anziani. 

Il presidente dell’ADA provinciale di Brindisi

Giunta Tindaro