Come mai sono sono stati mandati a casa tantissimi infermieri ed alcuni con 26 mesi di servizio in pronta disponibilità e ora non si trovano infermieri?
NON CI VENITE A PARLARE DI ESUBERI O DI CHIUSURE E ACCORPAMENTI SIAMO CONTRARI ALLO
SMANTELLAMENTO DEI SERVIZI A BRINDISI E ALLA CARNEFICINA DI TRAUMATICI TRASFERIMENTI
DEL PERSONALE, QUANDO INVECE E’ BEN NOTA LA CARENZA DEL PERSONALE IN SERVIZIO.
E come mai viene revocato il bando per sostituzione degli operatori socio sanitari, dopo aver chiesto a migliaia di persone 10 Euro per quota di partecipazione al concorso? Ecc…Ecc
E come mai da anni i fabbisogni sono sempre incongrui e si determinano con la sola fotografia del personale in essere e dalle esigue risorse e senza nessuna necessaria implementazione o previsione coerente occupazionale in relazione ai servizi e al personale in uscita?
E come mai a Brindisi si sono dovute fare anni di battaglie per stabilizzazione il personale e si creano ulteriori sacche di precariato storico e non si valorizzano le risorse umane che hanno maturata esperienza facendole destinare ad altre Asl limitrofe con contratti più vantaggiosi?
Da anni la sanità provinciale è gestita in modo del tutto approssimativo, nessuna programmazione seria e condivisa della gestione delle risorse umane, neanche sulle cose più basilari, non si capisce chi fà che cosa, chi gestisce chi o cosa, con criteri di trasferimenti o mobilità interna, sanciti da vecchie delibere del 2012, mai rivisitate e con una discrezionalità disarmante che ha reso i lavoratori divenuti deboli e vulnerabili alle decisioni del momento … Ecco perché la fuga verso altre ASL limitrofe. Lavorare con carichi di lavoro sproporzionati e senza alcuna valorizzazione
professionale pone il lavoratore in comprovato pericolo e sofferenza, significa lavorare in cattività.
Si è vissuto fino a questo momento di crisi ed emergenza alla giornata, mettendo a serio rischio il diritto costituzionale della tutela della salute giustificandosi semplicemente con un è così ovunque… Ma non corrisponde al vero ciò. Brindisi paga anni di mancata programmazione e di tagli lineari al personale.
Forse vale la pena iniziare a pensare ad una nuova gestione delle risorse umane e a nuove politiche assunzionali se veramente vogliamo il bene della sanità provinciale.
Ma chiediamo ancora, esiste davvero una volontà di non far scomparire questa Asl oppure nulla avviene o è avvenuto per caso?
Perchè le altre Asl regionali non devono reggere il sistema salute territoriale con questi numeri di addetti? Perché si elude il confronto con i sindacati da tempo?
La FP CGIL BRINDISI resterà al fianco di ogni lavoratore e lavoratrice “per chi si cura e per chi si prende cura delle persone” e chiediamo un piano straordinario di assunzioni e l’ implementazione dei servizi a BRINDISI a tutela dell’ utenza, coerentemente al piano di riordino mai completato e al bisogno di salute che cresce e non diminuisce nel nostro territorio.
Certi che la buona salute e sanità passi soltanto dal rispetto e dalla considerazione dei lavoratori che la garantiscono ogni giorno anche a Brindisi, che devono essere messi celermente nelle condizioni di lavorare in sicurezza con congrui numeri di personale addetto e valorizzati al pari di tutti i lavoratori dei territori pugliesi.
FP CGIL BRINDISI
Segretaria Provinciale
Cleopazzo Chiara