GENOVA, ALTISSIMA TENSIONE IN CARCERE A MARASSI TRA CELLE INCENDIATE, AGENTI AGGREDITI, PROTESTE VIOLENTE E UN DETENUTO MORTO NEL CENTRO CLINICO DEL PENITENZIARIO. LA DENUNCIA DEL SAPPE
Una giornata di ordinaria follia in carcere a Marassi, tra celle incendiate, agenti aggrediti, proteste violente e persino un detenuto malato ristretto nel Centro clinico del penitenziario che perde la vita. E i poliziotti che aderiscono al Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, sollecitano interventi e dicono “Basta!”. Come spiega il segretario regionale SAPPE per la Liguria Vicenzo Tristaino, “la situazione nel carcere di Marassi è davvero allarmante. Ieri pomeriggio hanno assegnato nella casa circondariale di piazzale Marassi un detenuto, italiano, entrato in carcere nel 2004 con fine pena 2034 per omicidio: ha girato in 77 istituti e aggredito più poliziotti; per farlo entrare in cella ci sono volute oltre due ore di mediazione, con la presenza di Comandante e Direttore. Nel frattempo, è purtroppo deceduto un altro detenuto affetto da tante patologie all’interno del Centro Clinico: poco dopo, un altro ristretto ha pensato bene di incendiare cuscino e materasso all’interno della propria cella ma, fortunatamente, grazie al tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari, il fuoco non riusciva a propagarsi nel Reparto detentivo. Per finire, poi, stamattina due Agenti sono stati aggrediti da un detenuto, per fortuna senza gravi conseguenze, e, poco dopo, il detenuto riottoso spaccava le mandate del blindo piegandolo, continuando a minacciare che, non appena uscirà dalla sua cella, manderà in ospedale uno o più poliziotti come ha fatto in altri istituti. Una violenza folle ed inaccettabile, in cui anche la mancanza di adeguati provvedimenti disciplinari e penali verso i detenuti che alterano l’ordine e la sicurezza interna, aggredendo e ferendo il personale di Polizia Penitenziaria, è un segnale estremamente negativo per la stessa tutela ed incolumità fisica degli Agenti”.
Tristaino stigmatizza i gravi
“La cosa più grave che emerge da queste giornate di follia”, aggiunge il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece, “è che nulla l’Amministrazione riesce a realizzare per eliminare queste criticità. Tale situazione di immobilismo da parte dell’amministrazione penitenziaria sta mettendo a dura prova il lavoro della Polizia Penitenziaria, tanto che come SAPPE stiamo decidendo di dare vita a breve ad eclatanti azioni di protesta per manifestare il proprio disagio lavorativo”. Per questo, il leader del SAPPE “auspica in un celere intervento di questo Governo sulle continue aggressioni al personale oramai all’ordine del giorno”. E si rivolge in particolare al Capo del Dipartimento dell’