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A Brindisi continua la grave problematica della vigilanza e controllo nei parchi cittadini, la vicenda del Parco Cesare Braico.

Quante  volte  l’ abbiamo detto  e scritto ( anche  sul nostro giornale  on line), c’è ancora tanto  da fare, lavorare, sui   parchi  cittadini  della città  di Brindisi,  nostri  patrimoni, della nostra  vita quotidiana .

Proprio   per questo,  vanno tutelati  maggiormente, salvaguardati,  con tutti gli strumenti   possibili, il sostegno  e la collaborazione  di tutti, comprese, naturalmente, le istituzioni  che devono dare   ulteriori , convincenti e concrete   risposte  .

Che  ci siano ancora   gravi problematiche  e  ci sia  quindi   ancora    tanto da  fare…  lo  dicono  anche  e soprattutto  i cittadini  , attraverso  le  loro denuncie, che allora  vanno  ascoltati, rassicurati.  I cittadini,  “ attori  principali” della comunità, che  quotidianamente  frequentano    i  diversi  parchi- patrimoni  verdi  della città  e del  territorio  .

Parchi,  a  Brindisi  ( ma  non solo), che sono  frequentatissimi , nelle ore più disparate   della giornata,  dai  cittadini , chi  va a fare  sport, chi  vuole farsi  una passeggiata   od  anche scambiare  qualche  parola  con qualcuno  .  

La  sicurezza  di chi   frequenta  i parchi cittadini,      una   maggiore vigilanza  al  loro interno, sono temi  a cui, indubbiamente,   hanno posto  le  ultime  amministrazioni  brindisine,  ma  c’è da  fare  ancora   tanto,  e soprattutto  con   misure, strumenti che coinvolgano direttamente  la comunità.

Emblematico, preoccupante, ad  esempio,  quanto  avvenuto  alcuni   giorni fa    presso   il   parco  Cesare  Braico, uno dei    “ polmoni verdi” più importanti della città  e del territorio,     ma, diciamolo chiaramente,  ancora  “ bistrattato” , in termini   di  interventi   definitivi  non ancora eseguiti  ( frutto, anche e soprattutto, di un  conflitto di competenze  istituzionali durato   a lungo ).

L a  questione   parchi  ( ricordiamo, a  Brindisi, oltre   al   Braico ,  ci sono  il  Parco    Di Giulio,   il  Parco   Maniglio,  il   Parco  del   Cillarese  insieme   all’  invaso,  Punta  del   Serrone, e..  scusate se dimentico  qualcosa )  è    atavica.    Si  ha la sensazione, senza  polemica,   che   le  “ migliori   pratiche  e intenzioni” siano state   ostacolate  da   una   “ dannosa     burocrazia”  e da rinunce .

Cittadini  che  correvano ( come accade  quasi quotidianamente)  all’ interno del    parco, hanno     segnalato  alla  nostra    redazione  un episodio  a cui , poco prima di uscire  dal  “ polmone verde”, hanno assistito .  Premessa :  ad occuparsi  del controllo    (  ma, vogliamo capire   maggiormente, è  anche vigilanza  ? )   sono   alcuni dipendenti  ( in certe fasce orarie) della   Partecipata   Multiservizi  .

Ma  questo, evidentemente, non basta,  se  continuano   determinati  episodi  ( tra cui   atti di vandalismo) che   hanno    anche riguardato   altri  parchi  ,  su  cui  tuttavia   ribadiamo     l’ impegno  dell’ attuale     amministrazione    brindisina ( ma, seguendo   tra l’ altro  il  percorso   avviato   dall’ amministrazione  passata  guidata dal   Sindaco  Riccardo  ROSSI).

Un  incendio   , causato  da   qualcuno  che,  mettiamola  così, indisturbato,  non si è reso conto  dell’ enorme danno   che avrebbe potuto  arrecare   al  polmone verde  e  quindi  alla sicurezza   dei  cittadini  .

Fortunatamente, l’ incendio  è stato  “ domato”, viceversa  avrebbe procurato  danni forse irreversibili  per  un  patrimonio della città   di  Brindisi  e del territorio  che  merita  ben  altro.

Già  da   anni,  alcune  associazioni  brindisine  hanno  proposto alle istituzioni  brindisine, anche e soprattutto    per il tema  della vigilanza  nei parchi cittadini , l’ impegno delle  Guardie  Volontarie   già  esistenti  sul territorio  .

Professionalità, competenze,  già impegnate  , ad  esempio,   in questi  anni, in  attività  legate   all’  anti incendio, al  presidio  di alcune  zone, alla prevenzione  e certificazione  stessa  di reati   contro  l’ ambiente.

Ed allora,   chiediamo  soprattutto     all’  Amministrazione  Comunale   di  Brindisi    e  alla  Provincia,   perché  non fare  di tutto   per utilizzarle  ( nonostante   gli eventuali ostacoli  e diffidenze  che ci possono  essere), consolidando    naturalmente  progettualità  già  avviate   ?

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