Editoriale: Finisce un’avventura, grazie a tutti, ma chissà…
Un’avventura nata nel 2003 per “scommessa” e, si sa, in ogni campo della vita, spesso, le “scommesse” vanno a buon fine.
Amici, soprattutto, che pensarono alla nascita di un giornale on line che potesse raccontare la città, il territorio, ma soprattutto gli uomini, le storie, le famiglie, le istanze, le “grida di dolore” di chi ci ha chiesto aiuto.
Un giornale “libero”, senza condizionamenti, che potesse valorizzare al meglio le “belle risorse umane e culturali” di una città, un territorio che, purtroppo, hanno spesso distrutto sogni, speranze, aspettative.
A Brindisi, sul territorio, non c’era ancora una “piena evoluzione” delle testate giornalistiche online, ma quella era, anche e soprattutto, la strada da percorrere, che avrebbe poi dato i suoi frutti e risultati.
Un percorso che brindisilibera.it ha voluto intraprendere, con tanto entusiasmo, è chiaro anche con la consapevolezza delle difficoltà (tante) che si sarebbero incontrate.
Entrare nelle case, nell’attenzione dei cittadini, con un’informazione (di qualità e quantità) che potesse dare voce a tutti, anche a coloro che magari hanno opinioni diverse, ma attraverso il dialogo, il confronto.
Non una “linea editoriale precostituita”, ma soprattutto la ricerca della verità, dell’immediatezza delle risposte sulle gravi problematiche che attanagliano la comunità.
Forse, solo “sognatori”, insieme agli amici fraterni Marcello Altomare (in pratica il vero e proprio ideatore della nostra avventura, diventato poi editore ma soprattutto “tuttofare”) e Giovanni Vonghia (nella sua vita, nella sua professione giornalistica, nel sociale e nel volontariato, anche in politica, sempre un “fiume in piena” per idee, progetti, iniziative)?
Probabilmente, ma con la convinzione di ottenere, prima o poi, il riconoscimento da parte di chi ha sempre visto nel nostro giornale un punto di riferimento, un “compagno di viaggio”, l’emblema (come del resto deve essere) di un giornalismo lineare, corretto, non di parte, non “arrogante”, rispettoso anche verso chi (lasciatemelo dire…) ha “snobbato” (ma anche per altri motivi…) chi vi scrive, il nostro progetto.
Già, perché, spesso, la “verità fa male”, “scombussola”, a volte (inevitabile) scardina determinate dinamiche, ma è quello che ha tra l’altro voluto brindisilibera.it, giornale sempre al fianco dei lavoratori, dei disoccupati, delle famiglie in difficoltà, dei diversamente abili, per una “politica più puntuale e umana” che lotti anche contro una “pseudo burocrazia” sempre più dannosa e stringente.
Un onore aver accettato l’incarico di Direttore Responsabile sin dal primo giorno, ma, naturalmente, anche, proprio per questo, oneri, responsabilità, basi di preoccupazioni che tuttavia, sino all’ultimo, non hanno mai scalfito impegno e passione.
Diverse le battaglie condotte sulle pagine di un giornale il cui titolo allora non è un caso, articoli, inchieste giornalistiche, per un ambiente, una società migliore che, ad esempio, non può assolutamente prescindere dall’interazione con il mondo dell’associazionismo, del volontariato. Le vicende delle discariche – impianti di Autigno e Formica, trattate (nonostante le minacce e diffide di qualcuno) solo nel segno della verità, e di una giusta e corretta informazione.
Le varie (anzi molte) vertenze occupazionali seguite, sollecitando, senza mai stancarci e cercando il dialogo, chiarimenti e risposte, le soluzioni. La vicenda dei lavoratori della Partecipata della Provincia di Brindisi Santa Teresa (seguita praticamente dal sottoscritto fianco a fianco, condividendo con loro, a proposito di Partecipate e di responsabilità di amministratori provinciali, la mia vicenda personale che ancora grida vendetta, ma questo è un altro discorso…), degli ex lavoratori Nubile, ex Dow e Termomeccanica, ed altre.
Vicende ormai ataviche, inaccettabili, e proprio da questo editoriale, da brindisilibera.it, un nuovo appello, per l’ennesima volta, affinché la politica Regionale, locale, Nazionale, trovino una volta per tutte soluzioni immediate, non più rinviabili (così come per tutti i disoccupati, precari, coloro che da molto tempo chiedono aiuto).
Potete immaginare quanto “mi costi”, psicologicamente, scrivere questo Editoriale che, salvo “colpi di scena” e al momento imprevedibili cambiamenti, sarà l’ultimo.
Già, perché, l’avete capito o intuito, Brindisilibera.it chiude i battenti, vi saluta e ringrazia, con il cuore, tanta riconoscenza, sì, forse anche con un “pizzico di rammarico” per quello che evidentemente poteva essere e non è stato.
Ma va bene così, l’importante è aver fatto, sino all’ultimo, il nostro dovere, per la comunità del territorio brindisino, le persone per bene, e cercando (come è del resto è anche avvenuto) il riconoscimento, la collaborazione della politica, il sistema produttivo, il mondo culturale, le organizzazioni sindacali, le autorità.
E’arrivato, da parte mia, non vi nascondo con una certa commozione, il momento dei ringraziamenti. Marcello Altomare, l’editore, ma soprattutto, come detto, il “tuttofare” di Brindisilibera.it, la “sua mano”, un collaboratore fidatissimo sino all’ultimo, il reporter-giornalista senza il quale non avrei sviluppato tantissima mole di lavoro e informazione.
E poi Stefano Albanese, altro prezioso giornalista reporter, come già detto Giovanni Vonghia (un prezioso consigliere, su temi e problematiche), la giornaliste pubbliciste Ilaria Solazzo e Francesca Alparone e Andrea Solimini (diversi i loro contributi, tra l’altro, per valorizzare al meglio la cultura della nostra città e del territorio), la collaborazione fotografica di Anna Protopapa, Francesco Lisi (prezioso collaboratore sugli aspetti tecnici e grafici), Samuele Vantaggiato (un ragazzo in gamba, i primi approcci con il nostro giornale, per poi diventare un ottimo giornalista), Francesco Dario (per i contributi sportivi sul basket). Senza dimenticare le idee portate avanti da Gianni Stasi e Raffaele Tafuro, chi, in ogni modo, ha voluto sostenere il nostro giornale (personalità politiche, rappresentanti del mondo del volontariato e della cultura, del sindacato).
Per quanto mi riguarda, non finirò certamente di dare il mio contributo, giornalistico e non solo, alla città, alla comunità e al territorio, attraverso altri “canali” che vorranno ascoltare la mia umile voce, ma senza Brindisilibera.it se ne va una parte importantissima della mia vita e del mio percorso umano e professionale.
Finisce un’avventura, ma chissà nella vita non si sa mai, potrebbe anche essere un ARRIVEDERCI.
Grazie ancora a tutti, con il cuore…
Ferdinando Cocciolo
(già Direttore Responsabile Brindisilibera.it)