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PNRR e beni confiscati alle mafie, Melchiorre-Zullo (FdI): Tutti gli interventi previsti in Puglia sono in ritardo, per questo sono stati tolti dal Piano, ma saranno realizzati con altri fondi

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“La narrazione del PD sul PNNR continua ad alimentarsi di fake news, di parole non aderenti alla realtà dei fatti: l’ultima sortita del PD riguarda i beni confiscati alla mafia

“Ribadiamo una premessa che abbiamo fatto più volte in questi giorni: larga parte dei fondi del PNRR sono a debito e le opere devono essere realizzate e collaudate entro il 30 giugno 2026, pena la restituzione delle somme all’Europa. L’instancabile opera del presidente Giorgia Meloni e del ministro Raffaele Fitto in questi nove mesi di Governo è stata improntata a porre rimedio ai ritardi e alle inefficienze dei soggetti attuatori rimodulando le fonti di finanziamento attraverso il coordinamento delle risorse del PNRR da spendere entro il 30 giugno 2026 e quelle della Coesione da spendere entro il 31 dicembre 2029.

“E veniamo alla misura relativa alla ‘Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie’ che prevede per la Puglia circa 40 interventi per 40,3 milioni di euro. Il bando di selezione dei progetti pubblicato a novembre 2021, sulla base di una previsione statistica dei tempi di realizzazione di interventi analoghi, ha previsto che il termine per le aggiudicazioni dei lavori avrebbe dovuto essere anticipato al giugno 2023 rispetto alla milestone del giugno 2024, tenuto conto della complessità realizzativa di questi interventi.

“Ad oggi per la Puglia risultano pubblicate gare per la progettazione per 284 mila euro e aggiudicate procedure per progettazione solo per 61mila euro. In relazione alle procedure per affidamenti lavori al 30 luglio 2023 risultano pubblicate gare per circa 800mila euro e non vi sono aggiudicazioni.

“Tutti gli interventi ubicati in Puglia, quindi, sono in ritardo rispetto alle previsioni del bando e il Governo, per evitare il rischio di definanziamento degli interventi in sede di rendicontazione degli obiettivi specifici associati alla stessa intende assicurare la copertura di questi interventi a valere deli fondi delle politiche di coesione. La valorizzazione dei beni confiscati, infatti, ha trovato da tempo un sostegno sistematico negli strumenti messi a disposizione nell’ambito della programmazione 2007-2013 e, soprattutto, nell’ambito della programmazione 2014-2020 delle politiche di coesione, relativi ai Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE) ed al Fondo di Sviluppo e Coesione (Pon Sicurezza e legalità, POR e PSC).

“Anche per queste opere possiamo assicurare che saranno realizzate e che nessun euro andrà perso.”


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