Il GNL QUANTO CI COSTA? NO AL DEPOSITO DI GAS NEL PORTO DI BRINDISI
Il Partito Comunista di Puglia esprime ferma contrarietà al deposito di Gas della multinazionale Edison ed alla relativa torcia da quarantacinque metri da realizzare nel porto di Brindisi in zona Costa Morena.
L’insediamento sarebbe inserito in una area già riconosciuta da decenni ad alto rischio di incidente rilevante, oltre a minare la polifunzionalità del porto e la vocazione turistica dello scalo brindisino.
Dopo le strategie errate della vecchia amministrazione di centrosinistra, che individuò l’incompetente TAR di Lecce per proporre ricorso avverso la realizzazione della suddetta opera, con la maggioranza di allora che non ebbe mai un’univoca posizione sulla questione ( il principale partito della coalizione, il PD, apparve sin da subito prevedibilmente diviso), ed il sostegno diretto dell’attuale coalizione di maggioranza a palazzo di città, che ha sempre considerato l’opera come strategica , siamo arrivati al momento attuale, in cui tutti opportunisticamente intendono smarcarsi per non rimanere con il proverbiale cerino in mano.
Ora tutti, o quasi, sembrano aver ritrovato la verve ambientalista, nel Partito Democratico, nel centro sinistra e perfino tra qualche esponente di Fratelli d’Italia, tanto è che la nuova maggioranza al comune di Brindisi inizia a scricchiolare.
Nel mentre si consuma questa nuova, prevedibile e scellerata commedia, come sempre a spese della popolazione brindisina, che da decenni subisce ricatti ed imposizioni sulla sua pelle dai grandi gruppi industriali, con una classe politica e sindacale locale delegittimata, del tutto subalterna e prona agli interessi delle multinazionali, Brindisi rischia di trovarsi con un nuovo mega insediamento di assai dubbia utilità per lo sviluppo economico del porto e della città e con grossi interrogativi sul piano della sicurezza.
La decisione sull’installazione del deposito sarebbe del Governo, della Regione e dell’autorità portuale ben aldilà della contesa politica comunale.
Teniamo inoltre a ricordare, che le forze politiche di centrodestra e centrosinistra che oggi bisticciano chiassosamente sull’opportunità o meno di realizzare il terminale di GNL, sono le stesse che hanno unanimemente condotto l’Italia, al fianco degli alleati della NATO, de facto in guerra contro la Russia, avallando acriticamente i vari pacchetti di sanzioni che hanno fermato il flusso dell’economico e conveniente gas russo, con grave aggravio dei costi energetici per le famiglie italiane e l’aumento esponenziale del caro vita.
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