Riscontriamo con piacere la posizione assunta dall’onorevole D’Attis il quale – probabilmente anche per il suo ruolo di unico parlamentare di Brindisi – ha inteso far sentire la propria voce su una vicenda ormai delicatissima come quella del deposito GNL proposto da Edison.
La sua proposta va in direzione di quanto da noi già auspicato da tempo: un confronto a tutto campo con l’azienda proponente da realizzare solo ed esclusivamente a Palazzo di Città, alla presenza di tutti i rappresentanti istituzionali del territorio, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni di categoria e del mondo ambientalista.
Un confronto durante il quale affrontare i problemi di carattere ambientale, quelli collegati all’impatto visivo, così come quelli relativi ai ritorni economici ed occupazionali relativi all’eventuale realizzazione dell’impianto. Elementi, questi ultimi, che dovrebbero essere contenuti all’interno di un rapporto elaborato dal Censis, così come promesso ad ottobre dello scorso anno dai vertici di Edison e dal presidente di Confindustria Brindisi Lippolis. Rapporto di cui nessuno ha mai saputo più niente.
Insomma, Brindisi ha finalmente aperto gli occhi e adesso vuole vederci chiaro su questa e su altre vicende che qualcuno – fuori anche dalla politica – pensava di poter gestire nel suo ufficio.
Perché tutto questo avvenga, però, è necessario che il sindaco Marchionna chiarisca la sua posizione. L’on. D’Attis gli ha lanciato un salvagente, ma le parole del primo cittadino restano scolpite nella mente dei brindisini: “Credo che per noi del Comune quello di Edison è un problema che non ci riguarda, che non esiste più. Ormai riguarda solo l’Autorità Portuale ed eventualmente altre istituzioni coinvolte”. Una frase pronunciata da Marchionna in pieno consiglio comunale.
Insomma, per il sindaco di questa città il Comune non dovrebbe mettere il naso su chi presenta progetti difformi rispetto a quelli iniziali, tentando di rifilarci una torcia di 45 metri davanti al cono di atterraggio dell’aeroporto e a due passi dal centro abitato.
Se adesso ha cambiato idea lo dica chiaramente e metta in condizione i brindisini di difendere il proprio futuro in cui non ci sarà spazio per impianti pericolosi, impattanti e con scarsi ritorni per la nostra comunità.
 
Lino Luperti