La FPCGIL Brindisi, capofila nella battaglia contro il precariato e nella difesa del servizio sanitario provinciale resta sgomenta nell’apprendere dalla stampa che la ASL Brindisi non solo continua a produrre personale precario, ma addirittura prendente di far lavorare di più tutti gli operatori che si trovano in servizio presso le unità operative che hanno un deficit di personale. 

Invece di trovare soluzioni condivise ai tanti problemi presenti, come mai avvenuto negli anni, che attanagliano la ASL BR i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: una deriva organizzativa/gestionale che stanno pagando a caro prezzo i cittadini, i più disagiati, i ceti meno abbienti che vedono negarsi il diritto alle cure migliori possibili, si pensa bene di buttare il solito fumo negli occhi.

  1. Concorso OSS, quello che sui media è stato fatto passare come un concorso non è altro che una graduatoria per sostituire le varie assenze del personale in ruolo, e che non offre nessuna garanzia occupazionale per il futuro ma alimenta solo false speranze nei lavoratori.
  2. Avviso pubblico infermieri, anche qui ci troviamo difronte alla solita VITTORIA MUTILATA, qualcuno, come al solito sbandiera vittorie e conquiste, senza spiegare che anche in questo caso siamo difronte  al solito avviso atto a produrre solo precariato ed aspettative vane.
  3. I giovani della provincia non hanno diritto ad un futuro sicuro? La ASL Brindisi nell’ultimo periodo ha perso oltre 111 medici e 200 infermieri, per questi ultimi si era impegnata a bandire un concorso, che fine ha fatto?
  4.  Il concorso avrebbe garantito certezze ai tanti giovani, invece ancora una volta si imbocca la strada dell’usa e getta. Come è stato fatto per i circa 200 infermieri mandati a casa anche dopo 28/30 mesi di servizio. Usati nel periodo più buio e maledetto della nazione e gettati  via appena la situazione si è normalizzata.
  5. Fa poi riflette la proposta di utilizzare  le prestazioni aggiuntive per coprire i vuoti assistenziali, come a voler dire “dovete lavorare di più visto che non possiamo garantire la giusta dotazione organica”. Sarebbe molto più semplice razionalizzare le risorse e garantire il giusto equilibrio lavoro-Famiglia, invece che proporre al personale di lavorare di più.
  6. Sul criterio equo per la mobilitazione d’urgenza del personale, bisognerebbe stendere un velo pietoso, in quanto i criteri adottati non solo sono corretti, ma hanno evidenziato come questa sigla sindacale ha affermato negli anni, che c’è stata una pessima razionalizzazione delle risorse che ha prodotto il disastro per il quale tutti, cittadini in primis, stanno pagando le conseguenze.

Ai proclami populisti e alle minacce inutili, la FP CGIL risponde chiedendo SICUREZZA OCCUPAZIONALE, rispetto per i lavoratori, NO! alle elemosine  E NO!  a lavorare di più, del resto con la scusa del debito orario, chi verrebbe pagato? E soprattutto quando?

Vorremmo inoltre di capire le intenzioni di questa ASL nei confronti di tutto il personale che a breve raggiungerà i 36 mesi: Quando e come sarà stabilizzato?

Questa segreteria è fermamente convinta che la politica sul lavoro messa in atto da questa amministrazione è fortemente deficitaria e soprattutto riteniamo inadeguata la gestione del personale di comparto

I lavoratori non sono uno strumento, non sono un numero, ma sono il cuore pulsante di tutta l’attività Assistenziale, non devono e non possono essere classificati tra serie A e serie B, toccabili  e intoccabili. 

IN QUESTA ASL SI È ARRIVATI IL MEDIOEVO DEL DIRITTO. INVECE DI SCARICARE TUTTO SUI LAVORATORI, È BENE CHE CHI HA LA RESPONSABILITÀ DI QUESTA CATASTROFE SI FACCIA DA PARTE.   

La FP CGIL Brindisi chiede ancora una volta un piano assunzionale basato su stabilizzazione del personale precario, concorsi a tempo indeterminato con tempistiche ragionevoli. 

 Tutti hanno diritto ad un futuro certo, basta fumo negli occhi!