Il 24 agosto saremo in piazza Vittorio Emanuele II con le idee che abbiamo sempre sostenuto da quando, nel 2020, siamo venuti a conoscenza della volontà di Edison di impiantare un deposito costiero di LNG a Brindisi. 

Il Partito Democratico, non è e non è mai stato contrario agli investimenti che possono alimentare lo sviluppo della città di Brindisi e del territorio provinciale, tanto meno è mai stato ed è pregiudizialmente contro l’investimento proposto da Edison, il quale è potenzialmente in linea con il processo di transizione energetica e con gli indirizzi dell’UE in materia.

La nostra posizione è la stessa che abbiamo assunto nel Consiglio Comunale del 27 ottobre 2020, la stessa, cioè, che in questi anni abbiamo difeso in tutte le sedi politiche e istituzionali in cui è stato possibile farlo. Risale a quella data, infatti, l’unico atto politico prodotto dal Consiglio Comunale nella scorsa consiliatura, che impegna tutti e che dovrebbe essere alla base delle iniziative che ciascuno deciderà di assumere oggi.

Furono, allora, tutte le forze politiche in seno alla massima assise comunale, tanto quelle di maggioranza, oggi all’opposizione, quanto quelle di minoranza, oggi al governo della città, ad esprimersi a favore dell’investimento ma con non poche ed argomentate riserve sul sito di Costa Morena Est scelto dall’azienda, a scapito degli altri due valutati: quello nell’area retroportuale dell’ASI ubicata tra via Maiorana e via Einstein e quello in un’area nella ex centrale elettrica A2A. Il che, è bene ricordarlo a beneficio di tutti, ma soprattutto delle forze politiche di maggioranza che accusano gli altri di essersi svegliati oggi ed al solo scopo di attaccare Marchionna e la sua amministrazione, avveniva in un momento in cui Edison dichiarava di non essere ferma e rigida sulle soluzioni ipotizzate e l’iter autorizzativo presso il Ministero non era ancora stato avviato.

Se Edison fosse stata interessata a costruire un rapporto positivo con il territorio e con le istituzioni locali avrebbe tenuto conto già in quella fase dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, all’esito di un confronto alla luce del sole tra tutte le espressioni politiche della città. Certamente un atto, quello, non vincolante e che non poteva produrre effetti nell’iter autorizzativo ma che era e resta indicativo di una forte e trasversale volontà politica.

Delle ragioni alla base di quel voto continuiamo ad essere convinti, ed è per questo che il 24 agosto scenderemo in piazza al fianco della CGIL e delle altre organizzazioni che hanno indetto la mobilitazione, certi, peraltro, che è necessario  riaprire e aggiornare il dibattito pubblico sull’insediamento del deposito e sulla sua collocazione. Continuiamo a sostenere, ora come allora, “che la banchina di Costa Morena Est, individuata dalla Adsp, sarebbe -a dire di molti- una scelta contraria all’interesse pubblico generale in quanto è l’unica attualmente utilizzata in uso pubblico per la movimentazione dei traffici industriali e che tale ubicazione non consentirebbe la possibilità di mantenere sufficienti spazi operativi da riservare allo svolgimento delle operazioni portuali industriali da parte di imprese portuali non concessionarie, non garantendo di fatto il mantenimento dei traffici esistenti. A ciò si aggiunga che lo sporgente di Costa Morena Est è uno dei pochi attracchi fuori dal cono di atterraggio con maggiore profondità, che così sarebbe precluso a navi commerciali di grandi dimensioni, mentre le navi gasiere, di regola, possono usufruire di fondali meno profondi. Non bastasse, è forte il rischio di vanificare le potenzialità dell’infrastruttura ferroviaria a servizio delle banchine che si ricongiungerà tramite una stazione elementare alla rete nazionale, la stessa, infatti, è ubicata a pochi metri dall’impianto in un’area che sarà interdetta ad altre attività ogni qual volta ci saranno operazioni di carico e scarico comportando un grave problema di funzionalità dell’infrastruttura.

Permanendo tutte queste criticità, che non abbiamo mai mancato di esplicitare e di fronte alle modifiche al progetto che l’azienda ha proposto senza avvertire l’obbligo di un adeguato confronto con il territorio – atteggiamento, questo, bollato dal Sindaco Marchionna come “mancanza di chiarezza e di rispetto da parte di Edison per i cittadini di Brindisi e per le Istituzioni locali che li rappresentano”, concetto che forse farebbe bene a ripetere alla sua maggioranza, che non più tardi di ieri ha accusato gli avversari politici e le organizzazioni che hanno indetto la manifestazione di utilizzare questa vicenda per inscenare uno psicodramma – riteniamo doveroso riaprire un confronto pubblico di cui la città avverte il bisogno. Con questo spirito domani scenderemo in piazza, e annunciamo sin da ora che chiederemo che torni ad esprimersi nuovamente il Consiglio Comunale, aggiornando le valutazioni fatte nell’Ottobre del 2020 alla luce delle modifiche progettuali per le quali Edison ha chiesto il nulla osta di fattibilità e sulle quali si esprimerà il comitato tecnico regionale.

 

La Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Brindisi

Il Coordinamento Cittadino del PD di Brindisi.